Se ne parla da anni dei problemi infiniti del carcere di Parma, ma l’atteso faccia a faccia fra il sindaco Federico Pizzarotti e il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è arrivato soltanto con i titoli di coda del governo nazionale. Per il carcere di via Burla, che scoppia di tutto tranne che di salute, comunque, può sempre arrivare un contentino di fine stagione. Nel nulla, meglio che niente. D’altra parte Orlando è al suo posto da alcuni anni e fra azioni sindacali e interrogazioni parlamentari, non può certo dire di non conoscere le problematiche di un carcere sovraffollato che presto lo diventerà ancora di più, con gravi carenze d’organico e problemi strutturali, in cui è difficile seguire i detenuti con gravi problemi di salute.
Il ministro Andrea Orlando – al quale nelle scorse settimane il primo cittadino si era rivolto con una lettera – ha quindi ricevuto oggi il sindaco Federico Pizzarotti, accompagnato dal garante dei detenuti del Comune di Parma del Roberto Cavalieri. Secondo quanto fanno sapere dal Municipio, il Guardasigilli ha accolto con interesse le istanze di Pizzarotti. Le tematiche affrontate hanno riguardato il sovraffollamento della struttura carceraria (i detenuti sono 594 rispetto ai 468 posti regolamentari) e la carenza di organico della Polizia Penitenziaria (sono 308 gli agenti di polizia effettivi che operano nella struttura, a fronte dei 461 previsti): una situazione che diventerà sicuramente più difficile a breve, vista l’imminente apertura del nuovo padiglione, prevista per quest’anno, che ospiterà 200 detenuti per i quali non è ancora stato definita e comunicata la tipologia di circuito penitenziario.
Il sindaco ha poi sottoposto al ministro la necessità di rivedere la governance del carcere di Parma e la sua classificazione: il complesso penitenziario cittadino infatti non trova giusto collocamento nel Decreto 22 settembre 2016, che lo classifica come governabile da dirigente nominato tramite interpello ordinario e non tramite incarico superiore. Visti il numero di detenuti presenti e la loro tipologia (ne sono presenti 65 sottoposti al regime del cosiddetto “41 bis”) sarebbe fondamentale che l’Istituto venisse “promosso” a “carcere con dirigenza a incarico superiore”: un aggiornamento che porterebbe ad un aumento di uomini della penitenziaria assegnati oltre che a un incremento del budget per la gestione finanziaria e al potenziamento e alla stabilizzazione del ruolo del direttore; tutti aspetti molto significativi soprattutto in vista della presenza del nuovo padiglione.
Infine, Pizzarotti ha sottolineato le criticità sanitarie della struttura penitenziaria, sia in termini di cure erogate che in difficoltà nei trasporti dei detenuti bisognosi di terapie, ponendo l’accento sulla necessità di allargare e rendere fruibile da un maggior numero di pazienti il reparto penitenziario presente nell’Ospedale.
Secondo il sindaco di Parma, un “incontro costruttivo quello di oggi con il ministro Orlando, che ha ascoltato e accolto le esigenze relative al carcere di Parma. Sulla base di quanto spiegatogli auspico che possa nascere un percorso collaborativo con il Ministero per superare le criticità attuali“.