“Ieri, 20 dicembre, insieme a Luigi Manconi, ho iniziato uno sciopero della fame, ad oltranza, per sostenere l’approvazione della riforma della cittadinanza: il cosiddetto ius soli e ius culturae. Ho deciso di aderire all’appello della azione nonviolenta perché credo sia indecente ed insopportabile, che tante attese e così intense speranze siano consegnate al silenzio parlamentare assieme alle tante mancate riforme in tema di diritti“.
Così Marco Maria Freddi, il consigliere comunale eletto nella lista Effetto Parma ma da sempre radicale, ha annunciato la sua protesta contro chi frena sul tema dello Ius Soli che i sostenitori vorrebbero fosse legge prima della scadenza della legislatura. Obiettivo comunque difficile da centrare in questa fase.
Ma il consigliere Freddi ritiene che “i numeri e il tempo necessari ci siano, perché è sempre tempo per i diritti anche alla vigilia di una campagna elettorale. Uno stato che non protegge i diritti dei minori – e la cittadinanza è il diritto ad avere diritti – è uno stato poco lungimirante e debole nello stesso tempo, che non guarda alla stabilità del proprio futuro. E ciò è tanto più vero nel caso dei diritti degli 800mila bambini e ragazzi senza cittadinanza che frequentano le scuole, le piazze, i campetti da calcio i parchi giochi e le parrocchie del nostro paese. Queste sono le ragioni per cui ritengo che valga la pena fare un estremo tentativo, una azione nonviolenta di sciopero della fame, chiedendo alle istituzioni di assumersi la responsabilità di concludere la legislatura approvando lo ius soli e ius culturae. Non un gesto disperato né un atto estremo, la nonviolenza è dialogo con le istituzioni, una dichiarazione di fiducia nella politica”.