A Colorno è il giorno della conta dei danni e delle pulizie.
La prima emergenza è la situazione di in Via Roma, di fronte all’ex manicomio, dove ci sono una quarantina di garage sommersi e si cerca a fatica di togliere il fango. Diverse auto erano rimaste nelle rimesse, che ospitavano in alcuni casi anche elettrodomestici.
Stamattina alle 6.30 il sopralluogo del governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini e dell’assessora alla protezione civile Paola Gazzolo, poi partiti per Lentigione. La Regione – ha detto Bonaccini- chiederà la dichiarazione di stato di emergenza: ne è già stato informato il premier Gentiloni affinchè la questione sia messa all’ordine del giorno del primo Consiglio dei Ministri.
Intanto il livello del torrente Parma è calato in maniera significativa. Resta l’interruzione su strada provinciale di Golese per chi arriva da Torrile. Chiusa anche la piazza. Grossi danni ai negozi in via Mazzini e alle attività della piazza. Per la difficoltà a ristabilire i collegamenti di elettricità, anche le banche sono ferme.
Le parole del primo cittadino, Michela Canova – La piena si è presentata anomala fin da subito perchè coinvolgeva un vastissimo territorio dell’alto Appennino. Però diciamo che i dati, da subito allarmanti, alle 23 di ieri 11 dicembre erano un pò più tranquillizzanti, almeno per quanto riguarda il nostro territorio. Tornando a casa e controllando i livelli della Parma mi sono accorta che, anche se era bassa, cresceva con una velocità inconsueta e quindi all’una e tre quarti di stanotte ho attivato il Coordinamento Comunale”. Dopo la riunione sono inziate subito le procedure previste. “Nelle ore successive -prosegue il primo cittadino- abbiamo subito avvertito gli abitanti della golena per farli liberare dalle aree interessate, poi abbiamo chiamato tutti i commercianti del mercato che avrebbe dovuto svolgersi stamattina. Poi abbiamo considerato il fatto che la scuola sarebbe stata aperta nel momento della massima piena: l’orario avrebbe coinciso con l’orario scolastico. All’alba abbiamo quindi deciso di comunicare che la scuola sarebbe rimasta chiusa”.
Raccolta “detriti” – Iren, di concerto con l’Amministrazione Comunale di Colorno e la Protezione Civile, ha organizzato una raccolta straordinaria di rifiuti ingombranti che deriveranno dallo sgombero dei locali alluvionati. Sono state allestite tre aree di raccolta straordinarie, aperte dal pomeriggio di oggo, dove i cittadini delle zone alluvionate potranno conferire i rifiuti ingombranti:
Piazza Garibaldi
Parcheggio di Via Du Tillot 42
Parcheggio di Via Bassa Siberia
Per chi fosse impossibilitato a recapitare i rifiuti ingombranti presso le aree dedicate, é stato organizzato un servizio di raccolta a domicilio: i rifiuti delle aree alluvionate dovranno essere esposti fronte strada senza creare intralcio alla circolazione con apposta l’indicazione “PER IREN” entro e non oltre le ore 17. Dopo tale ora i mezzi passeranno a raccogliere i rifiuti.
I danni all’Alma – E al timore per i danni riportati da un edificio di grande valore storico, si aggiunge in queste ore l’apprensione per il patrimonio conservato dalla più prestigiosa scuola italiana di cucina, l’Alma, fondata nei primi anni Duemila e da subito ospitata all’interno del Palazzo Ducale. Trainata dall’impegno di Gualtiero Marchesi (solo recentemente dimissionario dalla carica di Rettore), la Scuola Internazionale di Cucina Italiana è diventata un punto di riferimento per gli studenti di tutto il mondo. Una prima stima dell’accaduto, pur nella concitazione delle operazioni ancora in corso, la fornisce il Direttore Generale Andrea Sinigaglia, che conferma la gravità della situazione: “Si tratta indubbiamente del danno più grande nella storia della Scuola. Dalle 14 di ieri siamo riusciti a entrare per spalare il fango: c’è stata una mobilitazione stupenda, da parte di tutti, collaboratori, docenti, studenti”. La piena improvvisa però è stata fatale: “Gli scantinati sono letteralmente sommersi dal fango, il problema principale è la centrale termica, senza riscaldamento e elettricità non possiamo riprendere le lezioni, e neanche stimare i danni alle attrezzature dei laboratori”. Poi c’è la cantina didattica, anch’essa nei sotterranei del Palazzo: un migliaio di vini che rappresentano il panorama enologico italiano travolti dall’acqua, che ha raggiunto anche i locali del pian terreno, salendo fino a 50 cm di altezza. Sorte appena più clemente con l’aula magna, comunque danneggiata, a confermare un bilancio pesante, che si preciserà nelle prossime ore.
Certa, purtroppo, la perdita di un migliaio di volumi della Biblioteca, “sono finiti sott’acqua e non c’è più possibilità di recuperarli. Siamo stati colti alla sprovvista”. Fortunatamente, però, la maggior parte del corpus (oltre 14mila testi che custodiscono la storia dell’enogastronomia italiana e internazionale) si è salvato: “Proprio in questi giorni era in corso il trasferimento ai piani superiori della biblioteca, molti volumi erano già stati spostati”. Si continua a lavorare con pale e vanghe, a supporto dei Vigili del Fuoco, intanto si pianifica una strategia: “Dalla prossima settimana speriamo di poter riprendere con i master; per i corsi di cucina, però, non abbiamo idea di quando saremo in grado di riprendere l’attività. Per ora non riusciamo neanche a comunicare con l’esterno: a 24 ore dall’accaduto il nostro server è ancora fuori uso”.