Lui, il cugino grande. Lei, le cuginetta. Sempre insieme, amici più che parenti, stessa compagnia in un paese della Pedemontana. Fino a quando lui non l’ha costretta ad atti sessuali che lei non voleva. Due volte, poi la denuncia. Giovedì, la condanna a due anni.
Il primo episodio quando la ragazza era ancora minorenne, al rientro in auto da una festa a Parma. Con una scusa il cugino ha cambiato strada, infilandosi in un boschetto appartato.
Poi, l’ha costretta a toccarlo. Voleva di più, ma lei si è divincolata, liberandosi.
Per mesi non si sono più visti, poi promesse e rassicurazioni, un nuovo incontro. Due tre quattro serate in compagnia, finché una sera l’uomo non ci ha riprovato. Con una scusa ha portato la ragazza a casa propria, per poi uscire dal bagno nudo.
E imporle di nuovo un atto sessuale. Che la ragazza ha raccontato alla madre. E’ seguita la denuncia. Giovedì la condanna a due anni, pena sospesa.