Titolare e dipendente di un Kebab di via D’Azeglio sono stati aggrediti e picchiati nei giorni scorsi da un gruppo di giovani vestiti di scuro e con berretti neri, mossi soltanto da razzismo. Oltre alle botte, anche il solito rosario di insulti basati sul colore della pelle.
L’aggressione è avvenuta in piazzale Santa Croce, subito dopo la chiusura del Kebab da Sahid, verso l’1.20 della notte. Vittima il dipendente del negozio, un 30enne della Costa d’Avorio, che ha subito chiesto aiuto al titolare del negozio attraverso il cellulare. Sahid, il 50enne di origine magrebina che da 15 anni gestisce il negozio ed è conosciuto da tutti nella zona, ha immediatamente cercato di fermare gli aggressori, ma è caduto rovinosamente in terra ed ha riportato diverse ferite.
Sul posto sono intanto arrivate le volanti della Polizia, ma il gruppo di razzisti era già fuggito a gambe levate. Entrambi gli stranieri sono stati poi medicati al pronto soccorso del Maggiore per ferite guaribili in 15 giorni. Indagini sono in corso da parte della Polizia per individuare i responsabili del pestaggio.
La vicenda è venuta alla luce in seguito alla segnalazione in Consiglio comunale da parte del consigliere aggiunto Marion Gajda, preoccupato da episodi che a Parma stanno diventando sempre più frequenti. Alle vittime è andata la solidarietà di tutti i presenti al Consiglio comunale.
Esprimiamo la nostra solidarietà al giovane che, mentre tornava dal lavoro, è stato insultato con frasi razziste e aggredito in P.le S.Croce da un gruppo di picchiatori con metodi tipici dello squadrismo fascista.
Nient’altro che l’odio razzista ha spinto la squadraccia a questa azione infame.
Esprimiamo solidarietà anche al titolare del negozio presso il quale lavora la vittima dell’aggressione, Said, persona cara in città e in quartiere Oltretorrente per la simpatia con la quale accoglie gli avventori del proprio locale in impeccabile dialetto parmigiano.
A sua volta è stato aggredito perché, subito, è intervenuto generosamente contro i picchiatori. L’affetto e la solidarietà che si sono strette intorno ai due lavoratori ci raccontano comunque di un quartiere che non è disposto ad accettare la violenza fascista e razzista.
L’Oltretorrente, certo non senza difficoltà, è sempre stato e deve continuare ad essere un quartiere accogliente, solidale, luogo di incontro e relazione tra culture e popoli diversi.
Quanto avvenuto si inserisce in un clima preoccupante di crescente xenofobia che assume modalità sempre più aggressive e violente: ricordiamo i gravi recenti episodi di San Michele Tiorre e Lesignano.
Agitando lo slogan “prima gli italiani” e soffiando sul fuoco della guerra tra poveri, razzisti e fascisti diffondono odio e violenza che degradano la convivenza civile. Non va concesso loro alcun spazio!
Al contrario è necessario creare relazioni solidali, contrastare le politiche antipopolari dei governi liberisti e rivendicare fondamentali diritti (lavoro, casa, scuola, sanità,…) per tutti, indipendentemente dalla nazionalità.
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Parma