Un innovativo impianto che consente di ottenere energia secondo un ciclo produttivo più efficiente e a basso impatto ambientale, con un significativo innalzamento del livello di qualità dei servizi per utenti e operatori.
È la nuova centrale di trigenerazione dell’ospedale Maggiore, inaugurata questa mattina alla presenza, fra gli altri, del sottosegretario alla Presidenza del consiglio Paola De Micheli, dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, del direttore generale dell’Azienda ospedaliera Massimo Fabi e del sindaco Federico Pizzarotti. La centrale, realizzata da Siram, consente la produzione di 19.000 mwh di energia elettrica (il 47 per cento del fabbisogno oapedaliero), 18.000 mwh di energia termica (il 34 per cento del fabbisogno) e dell’11 per cento del fabbisogno di energia frigorifera.
L’impianto
Produce non solo energia elettrica, ma anche termica per riscaldare aria e acqua e, quando necessario, energia “frigorifera” per refrigerare gli ambienti. Con un consistente risparmio dal punto di vista energetico e un minore impatto sull’ambiente. È l’impianto di tri-generazione dell’ospedale Maggiore di Parma, inaugurato oggi alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.
“L’ospedale, in sé, è un sistema complesso dal punto di vista energetico, perché richiede una continuità assoluta per la fornitura e la copertura dei fabbisogni. Per questo- ha sottolineato l’assessore-, attraverso interventi strutturali e impiantistici su diverse strutture ospedaliere, in Emilia-Romagna si sono avviati percorsi significativi di efficientamento energetico. Anche per l’ospedale Maggiore di Parma, che si configura nell’ambito della rete regionale come ospedale di eccellenza, è stato realizzato un impianto di tri-generazione. Una risorsa preziosa- ha aggiunto Venturi- che garantisce massimo rendimento, risparmio economico e rispetto dell’ambiente, e che contribuisce a rendere il Maggiore ancora più all’avanguardia”.
L’impianto installato consente di produrre energia elettrica per una copertura dei fabbisogni del 47,9%, energia termica per una copertura del 34,3% ed energia frigorifera per una copertura dell’11,6%. Il progetto ha avuto inizio nel 2012 con l’aggiudicazione dell’appalto; i lavori sono partiti nel 2014 e sono stati realizzati senza interferire con l’attività sanitaria dell’ospedale. Il costo complessivo dell’intervento, a carico dell’Azienda ospedaliera, è stato di 4 milioni e 200mila euro.
Da un punto di vista energetico, l’impianto di tri-generazione permette un risparmio di energia pari al 9% circa rispetto a un modello tradizionale, che corrisponde in termini economici a 1.830.000 euro l’anno (stima per il 2017). Oltre ai vantaggi finanziari, ci sono quelli a livello ambientale: la struttura immette 3.824 tonnellate in meno di anidride carbonica all’anno in atmosfera. Un dato, questo, che equivale alla dismissione di circa 800 caldaie a uso domestico.