Come ormai siamo purtroppo abituati, ogni giorno il tema “sicurezza” torna attuale con l’uscita di nuove notizie di cronaca. L’ultima ci riporta a ieri, quando in stazione sono stati aggrediti un capotreno e un poliziotto.
Abbiamo perso il conto delle parole pronunciate dalle istituzioni (sindaco e prefetto) in merito alla situazione in cui versa la città, di fatti invece se ne sono visti decisamente meno. Anzi, se devo dirla tutta, stiamo ancora ansiosamente aspettando di vederne almeno uno.
È vero che oggi il tema “sicurezza” è particolarmente sentito anche a livello nazionale e che in un’ottica generale le istituzioni locali nell’immediato possono fare ben poco, ma è anche vero, e ne sono state la dimostrazione le amministrazioni precedenti, che grazie ad un’azione di prevenzione a 360° i casi di furti, aggressioni, spaccio, molestie, etc. possono essere ampiamente limitati, se non ridotti quasi a zero.
Per rendere una città sicura bisogna far sì che questa sia prima di tutto viva. La Parma di oggi oltre che essere degradata e insicura è morta. È una città che non offre più iniziative, spettacoli ed eventi utili a far rivivere i suoi quartieri, le sue periferie e i suoi borghi.
Quel tanto nominato in campagna elettorale “controllo sociale”, nonché uno dei primi motivi di sicurezza, si ottiene infatti solo grazie alla progettazione di una città viva: ciò che maggiormente oggi manca. Chi ci governa non ha un’idea di città, una strategia e un modello da seguire, ma tira avanti preoccupandosi solamente dei problemi dell’oggi, arrivando spesso tardi su situazioni che potrebbero essere affrontate ancor prima del loro manifestarsi.
Nel corso delle nostre amministrazioni al contrario Parma era una città estremamente vivace e vitale, capace di attrarre a sé migliaia di persone ad ogni evento. Mi viene da pensare al “Parma Poesia Festival”, ai concerti e spettacoli della rassegna “Sotto il Cielo Di Parma”, alla mostra del Correggio e a tanti altri eventi nati dalla voglia prima di tutto di dare una caratura nazionale ed europea alla città e in secondo luogo dalla volontà di farla vivere e rivivere in ogni suo angolo.
Questo è quello che oggi noi del Centrodestra vogliamo per la nostra Parma: che per tornare ad essere sicura, torni ad essere prima di tutto viva.
Jacopo Rosa
Coordinatore Fi Giovani Parma