Renée Bormioli si presenta in una mostra personale alla Galleria Sant’Andrea di Parma affrontando uno dei temi che fin dall’antichità hanno affascinato – e continuano ancor oggi ad affascinare – poeti, letterati, artisti: quello delle Metamorfosi.
L’esposizione, che sarà inaugurata sabato 2 dicembre alle 17, potrà essere visitata – ad ingresso gratuito – fino al 14 dicembre da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, domenica e festivi soltanto dalle 16 alle 19. Lunedì è giorno di chiusura.
Come scrive Pier Paolo Mendogni nella presentazione all’interno del catalogo: “…Già Omero nel IV libro dell’Odissea fa raccontare a Telemaco da Menelao l’incontro con Proteo, dio multiforme capace di trasformarsi in varie specie di animali e di vegetali: difficile da afferrare come la conoscenza. Nella letteratura classica gli dei trasformano gli uomini in stelle, in pianeti, in fiori per premiarli o in animali, in pietre per punirli.
Nell’arte contemporanea le metamorfosi avvengono all’interno dell’uomo attraverso la sua fantasia, le sue esigenze spirituali, la sua emotività, filtrate attraverso la cultura; così la realtà può diventare sogno surreale, incanto metafisico. (…).
In un percorso stimolante di ricerca sulla ambiguità della percezione delle forme architettoniche si pone Renée Bormioli che in questa operazione fa coincidere nella tensione più alta la sua formazione d’architetto e la sua vocazione d’artista, ottenendo risultati di allettante fascinazione cui è giunta attraverso un lungo iter, segnato da mostre collettive e svolto sotto l’esperta guida di Mariangela Canforini, durante il quale non solo si è impadronita efficacemente della tecnica espressiva ma ha sviluppato e approfondito con coerenza il suo pensiero che l’ha portata a trovare nell’architettura le radici di un ricco immaginario di fantasiose metamorfosi dense di vivide suggestioni. Seguendo l’intricato diramarsi dei segni, ne ha cambiato il significato attraverso lucide suadenti cromie così da creare nuove realtà che hanno in comune una stupefatta magia. Un realismo magico nel quale Renée Bormioli identifica la fonte d’ispirazione <naturale> dell’architettura in un processo di sorprendente decodificazione. (…).
Quadro dopo quadro in un coinvolgente percorso, felice di forme scandite e limpide cromie, si colgono le infinite potenzialità di sviluppo formale che il linguaggio figurativo può offrire e che Renée Bormioli ha saputo cogliere e trasmettere con un sapiente equilibrio di razionalità, fantasia e emotività.”