“Avere un lavoro decoroso, non legato a ricatti o minacce, in un posto sicuro, contribuisce a favorire l’indipendenza e a restituire dignità alle vittime di violenza”.
Sono 50 nel 2017 le donne vittime di violenza alle quali Camst ha dato un posto di lavoro nell’ambito del progetto “E’ ora di cambiare tono”, con l’Associazione Nazionale D.i.Re. e Cospe Onlus. La società, che ha circa 13mila dipendenti, lo ha reso noto in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Gli inserimenti lavorativi sono in diverse strutture dell’azienda di ristorazione (cucine centralizzate, ristoranti self-service, mense aziendali) al centro e al nord del Paese, 27 solo in Emilia-Romagna.
La presidente di Camst, Antonella Pasquariello, riconosce che “avere un lavoro decoroso, non legato a ricatti o minacce, in un posto sicuro, contribuisce a favorire l’indipendenza e a restituire dignità alle vittime di violenza. Per una donna adulta, magari uscita dal mercato del lavoro, rientrare non è facile; in più, se ha problemi legati a maltrattamento, stalking o a una separazione in corso, spesso il lavoro restituisce alla donna anche la speranza di una vita nuova”.