Lawrence Foster, direttore d’orchestra americano ma di origini rumene, direttore musicale dell’Opéra de Marseille e uno dei beniamini del pubblico di Nuove Atmosfere, ritorna questo weekend alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini per presentare, in un doppio appuntamento, un programma interamente dedicato alla musica viennese di fine secolo.
Venerdì 24 per il Turno Verde e sabato 25 per quello Rosso, in entrambi i casi con inizio alle 20.30, Lawrence Foster presenterà, insieme alla violinista Mihaela Costea ed al soprano Stephanie Friede, un viaggio musicale nella tradizione musicale della capitale austriaca, iniziando con il valzer op.235 Sphärenklänge (Armonia di sfere) di Josef Strauss, fratello e figlio dei due più celebri Johann ma musicista di valore anch’egli, morto a soli 43 anni nel 1870. Scritto due anni prima, nel 1868, è senza dubbio una delle più belle pagine del repertorio di danze viennesi.
Di poco precedenti (1857-1858) sono i Wesendonck-Lieder, le cinque pagine per voce e orchestra affidate all’americana Stephanie Friede, che Richard Wagner scrisse su altrettante poesie di Mathilde Wesendonck e che restano con l’Idillio di Sigfrido, l’unico lavoro non operistico wagneriano ad essere regolarmente eseguito in pubblico. La lunga gestazione dei Maestri cantori di Norimberga (tra il 1845 e lo stesso 1868, anno del trionfale debutto) non si avverte nel Preludio al Primo atto, un brano di grande effetto, che sintetizza e riassume in espressione musicale tutto lo spirito e i contrasti dell’azione scenica sino al famoso finale, solenne celebrazione a lode dell’arte tedesca. Resta molto viennese, seppur scritto alla fine del 1945 il concerto per violino op. 35 di Erich W. Korngold con il suo stile che rievoca quello della Vienna fin de siècle) e segna il ritorno dell’autore al suo ruolo di compositore classico dopo gli anni come autore di straordinarie colonne sonore per il cinema di Hollywood e la fine del nazismo che lo aveva costretto all’esilio americano.
Dedicato ad Alma Mahler, il concerto, affidato al virtuosismo di Mihaela Costea, divenne celebre dopo una memorabile esecuzione radiofonica di Jascha Heifetz.