Játékok in ungherese significa “giochi”. È nata proprio dall’osservazione dei bambini e del loro approccio libero allo strumento, Játékok di György Kurtág, raccolta di miniature per pianoforte la cui creazione copre un arco cronologico lunghissimo nella biografia del compositore. A quest’opera, messa in relazione con brani di altri autori cui Kurtág rende omaggio, è dedicato il recital pianistico di Maria Grazia Bellocchio, celebre pianista che ha avuto occasione di collaborare personalmente con il compositore ungherese. L’evento, organizzato dal Conservatorio di Musica “Arrigo Boito”, si terrà mercoledì 22 novembre alle 18.30, nell’Auditorium del Carmine, a ingresso libero. Una selezione di Játékok sarà alternata a brani di Domenico Scarlatti, Franz Schubert, Dmitri Sostakovich, Piotr Ilic Ciaikovsky, Johann Sebastian Bach, Leóš Janáček.
In veste di solista, Maria Grazia Bellocchio ha suonato con l’Orchestra da camera di Pesaro, Milano Classica, Scottish Chamber Orchestra, Orchestra Toscanini di Parma, Orchestra da Camera di Padova e Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano. È stata invitata a far parte dell’Orchestra Schleswig Holstein Music Festival diretta da Leonard Bernstein. Ha collaborato in formazioni da camera con musicisti quali Ingo Goritzki, Han de Vries, Renate Greis, Wolfgang Mayer, William Bennet, Sergio Azzolini, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Elizabeth Norberg Schulz, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna. Il suo repertorio spazia da Bach ai giovani compositori contemporanei. Ha inciso CD per Ricordi e Stradivarius con opere di Bruno Maderna, Mauro Cardi, Giulio Castagnoli, Sandro Gorli, Franco Donatoni, Matteo Franceschini, Stefano Gervasoni e Ivan Fedele. Insegna pianoforte presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Donizetti” di Bergamo e tiene regolarmente corsi di perfezionamento pianistico dedicati al repertorio classico e contemporaneo.
Revolution 9 è la penultima traccia dell’album The Beatles del 1968, una sequenza di colpi di clacson, grida e altri rumori alternati a fraseggi di pianoforte e alla voce di un dipendente della EMI che, testando un nastro, ripete la frase “number nine, number nine…”. Da questo, che è il brano più avant garde della produzione beatlesiana, prende il titolo “Revolution 9: le innovazioni dei Beatles”, quinto appuntamento de “Il Suono svelato”, ciclo di guide all’ascolto organizzate dal Conservatorio di Musica “Arrigo Boito”. Martedì 21 novembre alle 17.30, nell’Auditorium del Carmine, Riccardo Sasso proporrà un percorso critico-analitico attraverso il corpus musicale del quartetto di Liverpool: dai primi album, alla sperimentazione in studio, fino allo scioglimento nel 1970. La guida focalizza l’attenzione sulle fondamentali innovazioni apportate dai Beatles al concetto di rock moderno e sull’influenza esercitata sui gruppi coevi e successivi.
Riccardo Sasso si è laureato in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo (Dams) con una tesi sul regista David Cronenberg. Studia Tastiere presso il Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma. Dal 2008 al 2011 è stato moderatore del più grande forum italiano sui Beatles, nel quale si è occupato di vari lavori di ricerca, fra i quali la stesura di un’analisi completa del corpus musicale del gruppo e il debunking della famosa leggenda metropolitana del PID (Paul is Dead). L’evento è ad ingresso gratuito.