Gli episodi, ormai quotidiani, dovuti alla presenza di extracomunitari che rifiutano l’integrazione indigna profondamente. Dopo le diverse vicende che coinvolgono sempre più spesso cittadini extracomunitari in atti di violenza, furti, rapine, è ormai evidente e sotto gli occhi di tutti che la nostra amata Parma è diventata terra di nessuno.
Non c’è molto da aggiungere in merito agli atti compiuti da queste “risorse” (per dirla in gergo Boldriniano), anche se le domande sorgono spontanee: per quanto ancora i cittadini dovranno subire questi soprusi e terrore gratuito senza avere la totale sicurezza di tutela da parte delle forze dell’ordine? Noi di FARE abbiamo da tempo proposto, per mano dell’On. Prataviera, un disegno di legge che farebbe risparmiare ben 2 miliardi di euro l’anno allo Stato, invece di lasciare gli extracomunitari allo sbando, senza regole e senza un inquadramento che gli consenta di inserirsi nella società civile. Da tempo infatti chiediamo il rapido rimpatrio di chi, ricevuto il “no” allo status di richiedente asilo o di rifugiato, ha fatto ricorso al tribunale.
La sentenza dev’essere attesa nel Paese d’origine e non in Italia dove, con questo escamotage, anche chi sa benissimo che la propria richiesta non verrà mai accolta per mancanza di requisiti, si rivolge alla giustizia e rimane sul nostro territorio, con lo Stato che spende circa 13 mila euro all’anno per mantenerlo. Iniziare a rimpatriare chi non ha diritto darebbe un forte segnale di Stato e libererebbe quei 2 miliardi di euro l’anno che potrebbero essere impiegati come risorse per il presidio dei territori e l’aumento delle risorse per le forze dell’ordine, che spesso non hanno gli strumenti per operare. La speranza è che questa proposta di legge, di assoluto buonsenso, non finisca come spesso accade impantanata nella palude della burocrazia e degli equilibri politici.
Alberto Prantera
FARE Medesano