Truffa su impianti fotovoltaici, indaga la Procura di Parma

Truffa su impianti fotovoltaici, indaga la Procura di Parma

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La Guardia di Finanza di Sassari ha smascherato una tuffa milionaria per incassare finanziamenti pubblici attraverso la installazione di serre fotovoltaiche.

I militari del Nucleo Polizia tributaria di Sassari, coordinati dal sostituto procuratore della Procura di Parma, Giuseppe Amara, hanno sequestrato denaro e immobili per 7 milioni di euro, di proprietà di tre società agricole a Bonnanaro, Cheremule e Oristano, e denunciato i rispettivi rappresentanti legali.

Secondo i riscontri raccolti dai finanzieri e dalla Procura di Parma, l’ipotesi di reato contestata alle tre società sarde è quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Dalle indagini è emerso uno specifico meccanismo di frode ai danni del bilancio nazionale connesso alla realizzazione di impianti industriali di serre fotovoltaiche presentati come «strumentali» a un’attività agricola. Gli impianti era stati classificati come serre fotovoltaiche al solo scopo di beneficiare delle agevolazioni destinate al settore agricolo. Secondo la Guardia di Finanza nella realtà le serre non erano funzionali a nessuna attività agricola, ma erano usate esclusivamente per la produzione industriale di energia elettrica, e i rappresentanti delle società si sarebbero totalmente disinteressati della coltivazione del terreno. Uno stratagemma che ha consentito alle tre società di vedersi assegnare incentivi pubblici erogati dal Gestore per i Servizi Elettrici.

I finanzieri hanno eseguito, nei confronti di 3 rappresentanti legali pro-tempore e di tre società da loro rappresentate, sequestri preventivi delle somme di denaro incamerate a titolo di incentivi, dei beni rientranti nella disponibilità delle società stesse e dei beni comunque riconducibili a tutti gli amministratori fino alla concorrenza dell’ammontare del profitto del reato che, solo per il periodo 2012/2013, ammonta complessivamente a 7.535.924 euro. L’operazione ha visto il coinvolgimento dei reparti GdF di Milano e Terni oltre che di Sassari.

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