Aveva tentanto di di strangolare la moglie con il filo del telefono, ma la figlia 17enne, fingendo un attacco di panico, aveva salvato la madre.
Teatro della violenza, un alloggio a Salsomaggiore: per oltre un anno la moglie ha subito botte e violenze continue, calci pugni ingiurie e sberle, anche davanti ai tre figli, esasperati. Futili i motivi delle liti, dalla benzina nell’auto ai capi nell’armadio: proprio il guardaroba fu scagliato in un’occasione addosso alla donna.
Lui, 50 anni, campano, lei conterranea 4 anni più giovane, inerme davanti a tanta violenza, cui si è ribellata la figlia: fotografando lividi abrasioni e segni di violenza sulla madre, fino alla denuncia e l’allontanamento, da parte del Tribunale per i minori di Bologna, dell’uomo da casa.
I fatti tra il 2012 e il 2013, fino al giorno in cui la figlia, per distrarre il padre, finse un attacco di panico gettandosi a terra. Lui cercò di strozzare la moglie col cavo del telefono con cui le chiamava soccorsi, ma ormai la macchina della denuncia era partita.
Venerdì la condanna: due anni in carcere sospensione della pena concessa se l’uomo verserà 5 mila euro di risarcimento entro un mese. Successivamente verranno quantificati i danni in sede civile.