Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Forlì, Giorgio Di Giorgio, ha rigettato la richiesta di archiviazione arrivata dalla Procura ed ha disposto altri tre mesi di indagine, oltre all’escussione di alcuni testi, sulla vicenda dell’incarico diretto dato dalla giunta comunale forlivese a Nicola Dall’Olio, allora capogruppo del Pd in consiglio comunale a Parma. Era l’ottobre 2016 e la giunta di Forlì ha fissato anche il compenso per l’incarico urgente: 10.900 euro per un anno. Non si arresta dunque il procedimento in corso e a darne notizia sono gli stessi promotori dell’esposto, i consiglieri Daniele Vergini e Simone Benini del Movimento 5 Stelle.
“L’incarico – sottolineano i due consiglieri in una nota – è stato giustificato da una non motivata urgenza di avere un esperto di consumo del suolo da inserire nella realizzazione di un progetto finanziato dalla UE denominato SOS4LIFE (Save Our Soil for Life), un progetto dimostrativo che intende contribuire all’attuazione su scala comunale degli indirizzi europei in materia di tutela del suolo e rigenerazione urbana“.
Secondo il Gip Di Giorgio non sarebbero state sufficienti le indagini svolte e le testimonianze raccolte. Quindi la palla torna ancora alla Procura per “la necessità di svolgere indagini dirette, sia a chiarire i motivi sottostanti alle omissioni e alle anomalie evidenziate dagli esponenti, mediante escussione delle persone informate sui fatti (gli stessi esponenti, il Segretario Generale ed il Direttore Generale del Comune di Forlì) in punto anche del carattere di urgenza del provvedimento e di impegno di spesa complessivo; ritenuta la necessità di svolgere indagini dirette all’identificazione dei soggetti cui attribuire il reato in iscrizione, attesa la chiara individuazione dei soggetti che a vario titolo sono concorsi nella definizione del procedimento amministrativo de quo”.