Parte lunedì 6 novembre in tutta l’Emilia-Romagna la campagna di vaccinazione gratuita del Servizio sanitario regionale “Non farti influenzare, proteggi la tua salute”. L’obiettivo è proteggere dalle gravi complicanze le persone più fragili, come bambini e adulti con malattie croniche, anziani, donne in gravidanza, ma anche gli operatori sanitari. Il periodo più opportuno per le vaccinazioni è tra novembre e dicembre, perché i picchi epidemici si raggiungono tra gennaio e febbraio. Negli ambulatori di medici di base, pediatri di famiglia e dei servizi vaccinali delle Aziende Usl, dove si possono effettuare le vaccinazioni, stanno già arrivando oltre 790.000 vaccini.
Novità di quest’anno, la Regione lancia anche una campagna di vaccinazione, anch’essa gratuita, contro lo pneumococco, “Non lasciare che la polmonite rovini il tuo inverno”, rivolta a 50.045 donne e uomini di 65 anni, quindi nati nel 1952, per difenderli da un batterio che può provocare malattie gravi come polmoniti, meningiti, sepsi. A differenza della vaccinazione contro l’influenza, che le persone a rischio devono ripetere tutti gli anni, quella contro lo pneumococco viene fatta una sola volta nella vita perché conferisce una protezione duratura. La vaccinazione, che può essere fatta solo dai medici di famiglia, sarà riproposta ogni anno, sempre gratuitamente, per tutti i 65enni residenti in Emilia-Romagna. E per il 2018 è prevista un’altra importante novità: in Emilia-Romagna diventerà operativo uno strumento che collegherà direttamente medici e pediatri di famiglia con le anagrafi vaccinali delle Aziende Usl.
Positivi i dati 2016 delle vaccinazioni antifluenzali, che hanno fatto registrare un aumento complessivo del 5% rispetto alla stagione precedente (722.937 contro i 690.789 del 2015). Nel 2016 si stima si siano ammalate circa 550.000 persone, il 12,5% della popolazione totale, di cui circa 61mila bambini tra 0 e 4 anni, pari al 32% di tutti i bambini di questa fascia di età. Sono stati 68 i casi gravi, con 32 deceduti: il 70% non era vaccinato nonostante si trattasse di persone con più di 65 anni di età o con condizioni di rischio dovute a un deficit immunitario. É aumentata la copertura vaccinale degli operatori sanitari, salita al 23,7% (era al 17,3%). Rimane però appena sopra la metà quella relativa agli anziani, dai 65 anni in su: 52,7% (era al 51,5% l’anno prima, ma era al 73% nella stagione 2009/2010).