Trentadue progetti suddivisi in quattro aree d’intervento, inseriti in un dossier articolato in cinque capitoli. Così Parma si candida a capitale italiana della cultura 2020. A gennaio il responso della commissione ministeriale che sceglierà la città che più di altre merita questo titolo. Il dossier è stato presentato dal sindaco Federico Pizzarotti e dall’assessore Michele Guerra nella Crociera dell’Ospedale Vecchio, con il supporto di tante personalità del territorio che in maniera trasversale faranno squadra a sostegno della prestigiosa candidatura, cercando di riempire fi ulteriori contenuti un progetto già vastissimo.
“La cultura batte il tempo” è il claim della candidatura del dossier, che valorizzerà la contemporaneità e storicità cittadina, con 25 istituzioni culturali coinvolte, 32 progetti specifici dedicati all’arte, alla letteratura, alla storia e alla musica, facendo leva sulla forza centripeta della cultura ma anche sulla sua capacità di arrivare in ogni quartiere, senza dimenticare l’importante presenza dei distretti socio-culturali, come il Ponte romano, il distretto della musica e il Wopa.
“Lo spirito con cui affrontiamo questa candidatura – ha detto il sindaco Federico Pizzarotti – è quello che respiriamo oggi in questo luogo carico della nostra storia e in cui ci siamo ritrovati così numerosi, portando ognuno le proprie energie, le proprie aspettative e desideri e il proprio orgoglio di appartenere a Parma: una forza sinergica di intenti che racchiude una idea di città che nasce da tutti noi e dalle nostre eccellenze. Parma 2020 si fonda sulla dimensione del “tempo” con la volontà di valorizzare i baluardi della nostra identità: un risultato a cui lavorare tutti insieme, uno stimolo importante per focalizzare un obiettivo all’unisono”.
A guidare tutta la presentazione del dossier è stato l’assessore alla Cultura Michele Guerra: “il progetto pilota tra quelli presenti nel dossier vede nell’Ospedale Vecchio il suo epicentro: un luogo simbolo nel cui recupero l’Amministrazione ha molto investito per riappropriarci del tempo della nostra città. “Il futuro della nostra memoria” è il nome che gli abbiamo attribuito, un progetto che si basa sulla rilettura del luogo come recupero dei nostri saperi anche attraverso il recupero documentale”.
“La cultura permea ogni ambito, ogni attività – ha detto Alessandro Chiesi, presidente di “Parma, io ci sto!”. “Facendo squadra e puntando sulle nostre eccellenze possiamo costruire una progettualità a lungo termine che coinvolga tutta la Città”.
“È necessario – ha sottolineato Giacomo Rizzolatti, Comitato Scientifico Parma 2020 – valorizzare anche la ricerca scientifica e i suoi vari ambiti, che tratteggiano la nostra storia più rappresentativa, un patrimonio da far meglio conoscere alla cittadinanza e oltre come punta di diamante delle nostre eccellenze”.
Per il comitato scientifico a sostegno della candidatura sono intervenuti Elisabetta Pozzi, Massimo Spigaroli e Giulia Ghiretti. “Il dossier parla di tempo come elemento rivitalizzato dalla cultura – ha detto Elisabetta Pozzi – e la nostra volontà è quella, ciascuno per la sua parte, di rigenerare con entusiasmo gli ambiti della cultura cittadina”.
“La conquista del titolo di Città Creativa della Gastronomia Unesco – ha sottolineato Massimo Spigaroli – ci ha insegnato che fare sistema è la mossa vincente per affrontare le sfide per la nostra città: ora con grande entusiasmo ci impegniamo per questo obiettivo”.
“Parma – ha aggiunto Giulia Ghiretti – è una splendida realtà alla quale sono orgogliosa di appartenere e che sono felice si proietti con positività nel futuro e oltre i suoi confini”.
Il dossier prevede 5 capitoli, dedicati in parte all’analisi della storia della nostra città, di cui uno legato ai progetti: “elemento fondamentale della candidatura per Parma sarà anche quello di farci stupire e stimolare dagli sguardi esterni sulla nostra città. Per questo abbiamo inserito, tra gli eventi da proporre, quattro “open call”, “chiamate aperte” in cui inviteremo artisti a guardare e raccontare Parma dal loro punto di vista inedito. Momenti dedicati alla inclusione e accessibilità della cultura, alle proposte dei giovani per i giovani e alle industrie “creative driven”, destinate alla ridefinizione del tempo lavorativo, oltre alla mostra “Time Laps” che già nel titolo suggerisce la riflessione basata sullo scorrere temporale”.
La presentazione alla cittadinanza ha previsto la proiezione di video di tanti rappresentanti d’eccellenza delle realtà culturali del nostro territorio, partecipi del dossier nell’ambito di quattro tipologie di intervento, ovvero produzioni, esposizioni, cantieri e rassegne: macro-contenitori in cui saranno inseriti i singoli progetti.
Hanno espresso la loro soddisfazione per la presentazione della candidatura della nostra città, raccontando brevemente la loro visione della cultura a Parma e le progettualità inserite nel dossier, legate dal filo rosso del tema “tempo”, per le “Produzioni”: Anna Maria Meo, per il Teatro Regio di Parma, Gianluigi Giacomoni, per la Fondazione Arturo Toscanini, Paola Donati, per Fondazione Teatro Due, Patrizia Maestri, per Lenz Fondazione; per le “Esposizioni”: Simone Verde, Complesso Monumentale della Pilotta, Mario Turci, Fondazione Museo Ettore Guatelli, Stefano Roffi, Fondazione Magnani Rocca, Edoardo Pepino, editore, designer, collezionista per Labirinto della Masone; per i “Cantieri”: Francesca Zanella, Consiglio direttivo CSAC, Martino Traversa, Fondazione Prometeo, Riccardo Ceni, Conservatorio A.Boito, Flavia Armenzoni, Teatro delle Briciole, Arnaldo Conforti, Forum Solidarietà; per le “Rassegne”: Chiara Canali e Camilla Mineo, di Parma 360 Festival, Enzo Miceli, produttore, compositore e musicista, Mauro Del Rio, di BDC Parma, Mario Mascitelli, per il Teatro del Cerchio e Luca Virginio, per Barilla.
“Questo dossier rappresenta – ha detto l’assessore Guerra in conclusione dell’incontro – una sorta di mappa per l’attività culturale dei prossimi anni che ci indichi il cammino e che ci sproni, tutti insieme, attraverso la partecipazione e gli stimoli di ciascun cittadino e di ciascuna realtà, a proseguire verso i nostri obiettivi: il nostro tempo inizia da qui”.
Il logo della candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura 2020 è stato realizzato dal designer Franco Maria Ricci a cui ancora una volta è stato affidato il delicato compito di sintetizzare in una immagine rappresentativa il significato di un intero progetto.
Il dossier è stato curato da Comune di Parma e Promo PA Fondazione, il coordinamento e la redazione sono di Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, e Francesca Velani, Vicepresidente Promo PA Fondazione e Direttore LuBeC – Lucca Beni Culturali.
Maurizio Campari, consigliere comunale Lega Nord
Sulla Candidatura di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020 interviene il Consigliere Comunale della Lega Nord Maurizio Campari, membro della Commissione Cultura e segretario della Lega Nord Parma, il quale conferma che “la Lega Nord appoggia convintamente questa candidatura, e ritiene che per il bene di Parma non debbano esistere posizioni a priori contrarie dettate solo dal collocamento in Consiglio Comunale. Per quanto nelle nostre possibilità lavoreremo per portare a Parma la definitiva designazione di Capitale Italiana della Cultura 2020”.
“Facciamo i complimenti – continua Campari – al Comitato organizzativo e tutti gli Uffici che hanno contribuito alla cerimonia di presentazione ufficiale di ieri, molto impattante per come è stata costruita. Molti dei contenuti annunciati sono senza dubbio interessanti e riteniamo intelligente la possibilità di permettere l’inserimento di ulteriori contributi e consigli volti a migliorare l’offerta. In quest’ottica vorremmo suggerire di evitare di parlare del “cibo” per Parma come “qualcosa che ha stancato”, affermazione che stride peraltro con il riconoscimento UNESCO, mentre si può utilizzare questo legame per creare una cornice ancora più credibile alla candidatura. Riteniamo inoltre che debba essere un preciso obiettivo quello di rendere l’offerta culturale più fruibile a tutti. La cultura non deve arroccarsi, deve diventare immediata per lo spettatore, rivolgersi all’esterno non ai soli addetti ai lavori. La cultura deve riuscire a parlare il linguaggio della gente, essere accessibile e comprensibile”.
“La Lega Nord Parma – conclude Campari – sostiene il progetto per Parma 2020: la cultura BATTE il tempo”.