Referendum Autonomie, Lega Nord: “Emilia Romagna non perda il treno”

Referendum Autonomie, Lega Nord: “Emilia Romagna non perda il treno”

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“Il federalismo è ancora al centro dell’agenda politica del Paese: quando lo dicono milioni di persone con il voto, per chiunque è impossibile negarlo”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, commenta il risultato del referendum sull’autonomia in Veneto e Lombardia.

“Un risultato straordinario, per cui faccio i complimenti a Luca Zaia e a Roberto Maroni. Due dei territori locomotiva dell’Italia hanno parlato chiaro con un’eccezionale dimostrazione di democrazia. Ora – prosegue il consigliere – l’Emilia Romagna, che è l’altra locomotiva economica, culturale e sociale dell’Italia, deve decidere seriamente che cosa fare. Portare avanti avanti la battaglia della Lega, per ottenere le competenze previste dagli articoli della Costituzione che vanno dal 116 al 119 e per il recupero del residuo fiscale, o continuare a credere e ad assecondare il teatrino di Bonaccini e del Pd. Per loro l’autonomia sin qui è stata una questione di ‘photo opportunities”: viaggio a Roma, la firma su due righe di documento generico, lo scatto sorridente davanti ai flash. Mentre, lo ricordiamo, si prevede un taglio da oltre 200 milioni per l’Emilia Romagna nella prossima finanziaria. L’autonomia è un’altra cosa ed è una cosa seria e l’hanno dimostrato i referendum di Veneto e Lombardia. Tentare di delegittimarli con le photo opportunities, come ha fatto il Pd, si è rivelato soltanto un goffo tentativo”.

Anche il vicepresidente in consiglio regionale Fabio Rainieri di Lega Nord commenta: “Una grande giornata per la democrazia e per l’autonomia dei popoli alla quale, purtroppo, non ha partecipato l’Emilia – Romagna. Bonaccini, infatti, ha preferito la messinscena con Gentiloni a Roma, alla voce del popolo degli emiliani e dei romagnoli che a stragrande maggioranza avrebbero giustamente rivendicato di voler essere più autonomi da Roma anche e soprattutto nel gestire le tasse che pagano”.

“Ora Roberto Maroni e Luca Zaia potranno seriamente intavolare una trattativa per l’autonomia di Lombardia e Veneto forti del sostegno di milioni di voti di cittadini e per questo in grado di chiedere con determinazione più autonomia per tutte e 23 le materie previste dall’articolo 117 della Costituzione e di trattenere i 9/10 delle tasse pagate sui loro territori – ha quindi proseguito il consigliere regionale del Carroccio – Stefano Bonaccini, invece, ha i soli 31 voti della sua maggioranza in Assemblea regionale (PD, Sinistra italiana e MDP) e la dichiarazione di intenti con il Presidente del Consiglio dei Ministri, una presa in giro perché non ha nessun valore giuridico. Il Governatore dell’Emilia-Romagna, che fino a 10 mesi fa era anti autonomista visto che sosteneva il sì al referendum sulla riforma costituzionale, vuole l’autonomia solo per 5 materie senza chiedere in modo chiaro più risorse economiche. Ma senza avere più soldi non si può avere nessuna maggiore autonomia. Bonaccini e il PD l’autonomia la rivendicano solo a parole mentre i fatti della loro amministrazione regionale attestano l’esatto contrario. Infatti, con la prossima legge di stabilità nazionale, il Governo vuole togliere alla sanità dell’Emilia-Romagna 230 milioni di euro e Bonaccini e il suo Assessore Venturi, invece, di fermare questo furto, vi si adeguano chiudendo servizi sanitari, come i punti nascita in montagna e i punti vaccini”.

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