È stato condannato a due anni e sei mesi, senza la possibilità della sospensione della pena. E quindi per l’uomo si spalancalo le porte del carcere. Una pena addirittura sei mesi più alta di quella chiesta dal pm. L’episodio risale al 2013, quando l’uomo, allora 45enne, volontario presso la biblioteca Civica, ha iniziato a perseguitare la dipendente dichiarando di essersi innamorato di lei.
Nonostante la donna chiarisse che non poteva essere ricambiato e che era stata confusa la sua gentilezza con altre intenzioni, l’uomo, un albanese, non si è rassegnato ed è così iniziata un’escalation che è iniziata con messaggi e pedinamenti, poi con appostamenti e minacce verbali. Fino ad arrivare a danneggiamenti, come la rottura degli specchietti retrovisori dell’auto. Un comportamento tipico dello stalker: un giorno messaggi affettuosi, l’altro violenti e di insulti.
Un atteggiamento che ha spaventato la donna, sposata e con due figli, e che si è spinto fino ad arrivare a sfidare il marito e lei e a mettere le mani addosso alla donna. Adesso, dopo le numerose denunce, è arrivata la condanna. Per l’uomo anche una pena pecuniaria: dovrà pagare 5mila euro, oltre alle spese processuali.