Con la complicità di un connazionale, dopo aver tagliato la recinzione esterna e approfittando del fatto che l’allarme fosse spento, si era introdotto nella villa di un imprenditore 70enne, abitante a Martorano, Pietro Aldo Ferrari,
L’anziano, sorpreso a letto, era stato picchiato e immobilizzato mentre i due malviventi si erano impossessati di oggetti preziosi, orologi, monete antiche e denaro per poi dileguarsi. Per quel colpo – commesso la notte tra il 15 ed il 16 luglio del 2015 – un 33enne moldavo con con passaporto rumeno, è finito in carcere.
I Carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza – spiega una nota dell’Arma – hanno eseguito un provvedimento per pene concorrenti essendo divenuta esecutiva la condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione che l’uomo aveva patteggiato a dicembre dello scorso anno nel processo tenutosi davanti al Tribunale di Parma.
Oltre a questa condanna, trattandosi di provvedimento di pene concorrenti, vi è anche la condanna ad 1 anno e 4 mesi di reclusione emessa dal Tribunale di Reggio Emilia per il reato di uso di atto falso commesso nel febbraio del 2016 a Reggio Emilia quando l’uomo, fermato nel capoluogo reggiano proprio per l’efferata rapina ai danni dell’imprenditore di Parma, aveva fornito altre generalità.
Oltre ai due esecutori materiali nell’inchiesta era finito anche un 65nne originario di Ramiseto, maggiordomo ‘infedelè della vittima. L’uomo infatti finito in manette nell’aprile dell’anno scorso a dicembre delle stesso anno è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione per aver architettato la violenta rapina.