Guido Fanelli torna in libertà: domiciliari commutati in obbligo di firma

Guido Fanelli torna in libertà: domiciliari commutati in obbligo di firma

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Dopo il no dello scorso agosto, ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, Guido Fanelli. 

Il “boss” della terapia del dolore, iscritto al registro degli indagati con ben 25 capi d’imputazione, tra cui l’ associazione a delinquere la corruzione, il riciclaggio, la truffa aggravata e l’abuso d’ufficio, era l’unico imputato ancora ai domiciliari.

Dopo l’arresto, l’otto maggio, aveva ottenuto di scontare la detenzione nella casa di famiglia a Besana Brianza, e li dovrà recarsi presso la stazione dei carabinieri per l’obbligo di firma.

Per le prossime settimane è atteso l’avvso di chiusura indagini.

1 COMMENTO

  1. Notizia sconcertante di oggi è la revoca degli arresti domiciliari a
    Fanelli che ora può tornare ad essere un “uomo libero”. A distanza di
    pochi mesi dall’inchiesta Pasimafi questa notizia lascia a bocca aperta
    chiunque. Non ci si può capacitare, anche se ormai ne siamo abituati, di
    come la giustizia italiana sia sempre più ingiusta. Lenta, macchinosa,
    politicamente schierata, la nostra giustiza non punisce chi dovrebbe essere
    punito e non garantisce una pena giusta e adeguata a chi delinque. Il caso
    di Fanelli è solo l’ultimo di tanti.
    Credo che sia inconcepibile che un uomo che secondo la Procura Ordinaria
    era la “mente” di un vasto sistema di corruzione e riciclaggio, nello
    specifico di un’organizzazione che pilotava il business delle cure
    palliative e delle terapie del dolore e che agevolava le aziende del
    farmaco nella sperimentazione illegale, sia stato rimesso in libertà. Io
    forse sarò troppo duro e severo ma chi gioca con la vita delle persone,
    come emerso dalle indagini, per il proprio profitto affermando al telefono
    “se muoiono in centro con questo filtro non va in galera nessuno” penso che
    meriti minimo un ergastolo. Ma alla fine dei conti, vedendo ciò che è
    successo oggi, sembra avesse proprio ragione lui.

    Nicolas Brigati
    Forza Italia Giovani

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