FILCTEM CGIL e FEMCA CISL denunciano il permanere da parte della direzione e della proprietà di Cerve S.p.Adi un atteggiamento di assoluto distacco dalle relazioni sindacali all’interno dello stabilimento rispetto ad alcune tematiche più volte segnalate.
Rimane infatti tutto inascoltata e priva di risposta la richiesta di incontro a suo tempo inoltrata dalle due sigle di categoria rispetto alla questione dei licenziamenti individuali a danno di lavoratrici degli stabilimenti della provincia di Parma, dove a rischio non sono solo i posti di lavoro sono anche i diritti fondamentali che li regolamentano.
Questo completo disinteresse nell’aprire un tavolo di confronto su quanto succede rappresenta un caso assolutamente anomalo e degno di discussione rispetto a quanto avviene nel tessuto imprenditoriale della provincia di Parma. Va infatti sottolineato che alcune delle lavoratrici liceziate sono affette da limitazioni maturate all’interno della azienda, cosa che rende la vicenda sul piano industriale sconcertante.
È coronaca inoltre che Cerve attui riorganizzazioni che prevedono tra l’altro soppressioni di mansioni secondo criteri ritenuti dalle organizzazioni sindacali incomprensibili e inacettabili.
Per questi motivi si è deciso di proclamare uno sciopero di 8 ore per venerdì 6 ottobre, con presidio dalle ore 6.00 alle ore 9.30 presso gli stabilimenti di San Polo e Vedole di Cerve S.p.A.
Come avviene purtroppo per altre importanti realtà produttive del territorio, questa è una battaglia che non riguarda solo Cerve S.p.A. ma tutto il tessuto industriale della provincia di Parma. Il messaggio che le organizzazioni sindacali e i lavoratori vogliono lanciare alla proprietà e molto semplice: ritirate i licenziamenti e apriamo un tavolo di discussione concreto sul futuro di Cerve S.p.A., anche e soprattutto condividendo il piano industriale!