La Guardia di Finanza ha denunciato sette amministratori di condominio infedeli

La Guardia di Finanza ha denunciato sette amministratori di condominio infedeli

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Puntuali nel versare le spese condominiali, centinaia di famiglie, tra Parma e provincia, mai si sarebbero immaginate di risultare invece debitrici – per importi anche significativi – nei confronti dei fornitori, tra i quali le aziende di erogazione dei servizi pubblici.

Poi l’ulteriore spiacevole scoperta dei conti correnti condominiali in sofferenza, essendosi volatilizzate somme spesso consistenti.

Sono scattate così le denunce e le conseguenti indagini della Guardia di Finanza di Parma – delegate dalla locale Procura della Repubblica – nei confronti di alcuni amministratori infedeli, che per anni hanno fatto finta di sollevare i condòmini dalle incombenze della gestione condivisa della casa, finché non si è scoperto che conti e bollette risultavano non pagate.

I Finanzieri, dopo quasi un anno di intenso lavoro e dopo aver esaminato i movimenti finanziari di decine e decine di conti bancari, hanno ricostruito minuziosamente le “allegre” gestioni: oltre ad innumerevoli movimentazioni di denaro non dovute né giustificate, è emersa inoltre, da parte dei professionisti indagati, la frequente abitudine di emettere indebitamente assegni a favore di se stessi o di propri familiari, traendo i fondi dai conti correnti condominiali.

I casi più gravi hanno riguardato tre amministratori di Parma, i quali si sono complessivamente appropriati di circa 600.000 euro in tre anni.

La gestione, in generale, si è rivelata oltre tutto approssimativa e confusionaria, tanto che sovente le spese di un condominio venivano pagate con i soldi di altri.

Gli abitanti di un palazzo di Ponte Taro (PR), invece, si sono accorti della grave e compromessa situazione solo nel momento in cui hanno ricevuto un decreto ingiuntivo promosso dalla ditta che aveva provveduto al rifacimento del tetto senza tuttavia ricevere alcun corrispettivo; ciò, nonostante i condomini avessero regolarmente versato, per tale scopo, circa 20.000 euro sul conto corrente condominiale.

Alla fine degli accertamenti svolti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Parma, l’infedele professionista è stato denunciato per il reato di appropriazione indebita aggravata, per aver distratto un totale di circa 70.000 euro in un solo anno di gestione del condominio.

Lo stesso reato è stato contestato anche ad un amministratore di Medesano il quale, però, è stato scoperto che era anche un evasore fiscale totale, ovvero sconosciuto al fisco, per gli anni 2013 e 2014. Costui è stato quindi sottoposto anche a verifica fiscale da parte dei finanzieri, a seguito della quale sono emersi ricavi non dichiarati al fisco per circa 40.000 euro, oltre all’evasione all’IVA.

Le famiglie “truffate”, composte prevalentemente da persone anziane, sono state costrette a mettere nuovamente mano al portafogli o a chiedere finanziamenti per evitare ulteriori gravi complicazioni, soprattutto per il rischio di chiusura delle utenze domestiche a causa dei mancati pagamenti delle bollette condominiali da parte dell’amministratore.

L’attività della Guardia di Finanza di Parma nello specifico settore è tuttora in corso nei confronti di altri soggetti, tra i quali uno studio con sede in città – che amministrava circa 80 condomini situati nel territorio parmense – il quale, negli anni 2014 e 2015, avrebbe sottratto dalle casse condominiali ben 400.000 Euro.

L’azione di controllo svolta a vasto raggio dalla Guardia di Finanza di Parma, oltre a tutelare gli interessi delle quasi 300 famiglie residenti nei condomini sottoposti ad indagine, vuole altresì salvaguardare l’immagine della maggioranza degli Amministratori di condominio che operano con professionalità nella provincia.

La Guardia di Finanza, inoltre, raccomanda a tutti i cittadini di mantenere comunque alto il livello di attenzione, partecipando attivamente alla gestione del condominio, ad esempio presenziando alle assemblee periodiche e pretendendo – quando ritenuto opportuno – l’esibizione delle fatture pagate ai fornitori nonché degli estratti dei conti correnti comuni.

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