Parma Calcio, l’Ad Carra: la società c’è e mister D’Aversa non si...

Parma Calcio, l’Ad Carra: la società c’è e mister D’Aversa non si discute

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Tra un avvio agrodolce della stagione calcistica e i ritardi sul closing con i cinesi di Desports, a Collecchio è già tempo di fare il punto sullo stato dell’arte. Ed è stato l’amministratore delegato del Parma Calcio, Luca Carra, a mettere a posto i diversi tasselli per fornire al pubblico il puzzle quanto più completo possibile.

Sono qui oggi come Amministratore Delegato del Parma Calcio 1913 e rappresento i tre soci che compongono la società: Nuovo Inizio, Ppc e Desports. La componente parmigiana è qui rappresentata oggi da due dei suoi soci (Malmesi e Pizzarotti, presenti alla conferenza, ndr), con Parma Partecipazioni Calcistiche il rapporto è quotidiano e con il nuovo socio Desports i contatti sono molto frequenti”, ha subito rassicurato Luca Carra.

Aggiungendo che “si è sentito dire, in questo periodo, che la società è assente. Volevo dire ai tifosi che non è assolutamente vero, perché chi viene a vedere gli allenamenti a Collecchio può notare come alcuni dei soci sono presenti almeno tre o quattro volte alla settimana. Inoltre la direzione strategica e la pianificazione della società viene fatta quotidianamente tramite un confronto con tutte le parti in causa. La società non è assolutamente assente. Se dovessimo fare una conferenza stampa dopo ogni sconfitta non avrebbe senso. Non è in questo modo, a nostro avviso, che una società testimonia la propria presenza”.

Oggi siamo qui per sottolineare come la società c’è e sta andando avanti da due anni con i progetti che ci eravamo prefissati lungo il percorso stabilito. Di lavoro in questi due anni ne è stato fatto tanto. Abbiamo mantenuto tutte le promesse che avevamo fatto. Dal riacquisto dell’identità del Parma, dai marchi alle Coppe, a cose più utili che erano state trascurate come la tettoia per i disabili. Ci sono tanti piccoli aspetti che non sono secondari, come il museo. E’ un percorso che non è assolutamente finito con la promozione in Serie B. Un altro passo che faremo, mi auguro a breve, compatibilmente con le tempistiche burocratiche, riguarda l’acquisizione del Centro Sportivo di Collecchio, che tutte le componenti societarie ritengono essere un asset fondamentale. Abbiamo ricostruito un Settore Giovanile che dopo il fallimento del Parma Fc era annichilito. Oggi abbiamo un Settore Giovanile con dieci squadre e più di duecento ragazzi, con risultati importanti raccolti nella passata stagione come la vittoria di alcuni campionati anche a livello nazionale”.

E’ un messaggio di fiducia anche per il futuro, Non vogliamo fiducia gratis, per carità. Noi non abbiamo mai fatto proclami. Le cose che abbiamo promesso le vogliamo portare avanti ancora, non solo per i tifosi, ma anche perché noi per primi vogliamo bene al Parma. La società sta crescendo non solo tecnicamente come qualità dei giocatori, ma anche come struttura. E’ un altro segnale di come il club si stia strutturando anche a livello gestionale e amministrativo.

Un’altra nota. La Campagna Abbonamenti non la ritengo sotto le attese, come qualcuno l’ha definita. Io sono stato molto ottimista, auspicando almeno le diecimila sottoscrizioni. Ho sottovalutato la variabile del sabato pomeriggio. Conosco personalmente tante persone che per le partite al sabato pomeriggio, purtroppo, non si sono potute abbonare. Siamo al secondo posto in Serie B come abbonati e davanti a tanti club di Serie A. Il fatto che il sabato incida lo abbiamo notato anche dai dati dei biglietti che abbiamo maggiormente venduto nei settori dei tifosi del Parma in occasione delle partite giocate al Tardini non di sabato. Gli abbonati sono, comunque, pur sempre un centinaio in più della scorsa stagione.

C’è, poi, il discorso sull’obiettivo sportivo della stagione. Noi non abbiamo mai detto, sin da giugno, che vogliamo vincere il campionato di Serie B. Abbiamo sempre detto che è un campionato difficile, che ci sono almeno quattro squadre più strutturate e più forti e attrezzate di noi. Il Parma, come sostiene qualcuno, non ha fatto alcun mercato faraonico. Come società neopromossa, riceviamo molti meno contributi rispetto alle altre società che già erano in Serie B. Lo sforzo fatto dal Parma per allestire una squadra competitiva non è assolutamente superiore a quello compiuto da società che avevano maggiore disponibilità anche in termini di contributi rispetto alle neopromosse. C’è stata da parte nostra la volontà di fare una squadra che possa competere bene in un campionato difficile e lungo. L’obiettivo del Parma è quello di raggiungere i playoff.

Non dobbiamo perdere di vista che siamo entrati in una categoria difficile, dove ci sono squadre che sono attrezzate e che già la conoscono meglio di noi. Ammazzare il campionato non ha mai fatto parte dei nostri proclami e dei nostri obiettivi. Proclami che non abbiamo mai fatto anche negli anni scorsi. Abbiamo cercato di lavorare bene. Vogliamo fare un bel campionato e divertirci, divertendoci con i tifosi e giocandocela. Quanto arriverà in più ben venga.

Il nostro obiettivo non solo aziendale, ma pure sportivo, quest’anno è di programmare, dopo due anni in cui per necessità siamo dovuti andare di corsa. Sin dall’inizio abbiamo chiesto equilibrio nei giudizi. Si può criticare, senza offendere, ma ci vuole equilibrio, perché il campionato è solo all’inizio ed è molto lungo. Pazienza ed equilibrio ci vogliono nel giudicare. Non entro nel merito delle tre sconfitte. Oggi volevamo comunicare che la società esiste ed è presente e che non fa conferenze stampa tanto per farle.

Il Mister? Non abbiamo neppure preso in considerazione l’esonero di mister D’Aversa. Sarebbe stato assolutamente poco razionale. Abbiamo fiducia in D’Aversa perché vediamo come lavora ogni giorno in modo molto professionale con il suo staff. Lo riteniamo, per questo, la figura giusta per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Lizhang, dal punto di vista tecnico, segue la squadra, ha voluto sapere cos’è stato fatto quest’estate, è venuto qui al campo a conoscere il Mister, lo staff e i giocatori ed è interessato al suo andamento. Uno dei primi messaggi di felicitazioni che ho ricevuto sabato per la vittoria di sabato a Venezia è stato il suo. Hernan Crespo ha espresso comprensibilmente la volontà di rimanere nell’ombra e defilato fino a quando la componente che lui rappresenta non acquisisce il 60%“.

 

 

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