Matteo Renzi voleva cambiare verso all’Italia, lui si impegna a cambiare rotta al partito. Dopo un turbinio di indiscrezioni, un primo punto fermo: Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo, scende ufficialmente in campo e si candida a segretario provinciale del Partito democratico. Perché? “Perché o si cambia o si muore”, dice il primo cittadino sorbolese. E da oggi inizia la sua raccolta firme fra gli iscritti del partito (che sono un migliaio in meno rispetto al recente passato) a sostegno della candidatura.
Faccia pulita, uomo sempre pronto a rimboccarsi le maniche ed amatissimo dai suoi concittadini che in lui hanno trovato un baluardo sempre presente sul territorio di Sorbolo. Con queste credenziali e non solo Nicola Cesari, dunque, tenta la scalata al vertice di un partito, il Pd, da tempo in stato confusionale.
“Le vite di tutti noi sono fatte di scelte. Di momenti in cui ci si trova a dover prendere una strada piuttosto che un’altra. Alcune possono essere facili, altre sono più complicate perché ci portano a decidere tra un sentiero già battuto, e magari più comodo, e uno del tutto inesplorato. Tuttavia sono le scelte che ci rendono adulti, che ci definiscono per quelli che siamo, che misurano le nostre capacità, il nostro coraggio, la nostra voglia di seguire un’idea, una passione, anche se all’inizio può sembrare tutto difficile e senza una prospettiva certa“, spiega Nicola Cesari, che dimostra già di sapere a cosa va incontro.
“A Parma è tempo di operare una scelta – continua il sindaco di Sorbolo -. A Parma tutti noi che crediamo nel Partito Democratico, siamo di fronte ad un bivio. Sono 20 anni che non governiamo la città, molti di noi erano appena nati quando in piazza Garibaldi sedeva l’ultima giunta di centrosinistra. E quest’anno abbiamo nuovamente perso e abbiamo perso male, con una coda di polemiche che i nostri elettori non meritavano. Complimenti a chi ha vinto e per imparare qualcosa dalle sconfitte bisogna riconoscerle, ma bisogna anche essere onesti nel dire che ci siamo fatti male da soli. Tanto male. E non è certo la prima volta e questo non lo possiamo accettare, perché se questo è stato il modello degli ultimi 20anni del centrosinistra di Parma allora va cambiato, con coraggio anche a costo di rovesciare il tavolo, se si va avanti così si è destinati alla sconfitta. O si cambia o si muore”.
“Amiamo Parma, il suo territorio, la sua provincia, siamo cittadini, amministratori, eletti, iscritti, ci confrontiamo quotidianamente con i problemi delle persone e siamo convinti che il Partito Democratico abbia offerto un misero spettacolo in questa tornata elettorale – sottolinea Nicola Cesari, dimostrando di non aver affatto paura di dire le cose come stanno -. E la cosa ci fa ancora più male perché consideriamo il PD la nostra casa, perché siamo convinti che il nostro partito sia l’unico in grado di affrontare la complessità di questo momento, che sia il solo capace di proporre una visione di futuro in cui si tengano insieme lavoro e impresa, ambiente e sviluppo economico, diritti e doveri. Ma soprattutto un partito che sia capace di essere una squadra di donne e di uomini che vogliono arrivare insieme allo stesso obiettivo. E lo stesso deve valere per i rapporti tra i livelli territoriali perché un rapporto sano e costruttivo tra il PD della città e quello della provincia è il miglior messaggio di unità che possiamo dare e anche da questo punto di vista, non tutto in questi anni è stato fatto per il meglio. Lo ribadiamo, serve una scelta, e serve ora, prima che si disperdano l’entusiasmo e la passione di chi come noi si riconosce in questi ideali. O si cambia o si muore”.
Quale sarà dunque il futuro del Pd di Parma secondo Nicola Cesari?
“Noi vogliamo un partito che, come recita il nostro Statuto, sia composto da elettori e da iscritti, che sappia coinvolgere e valorizzare le energie migliori che vengono dal basso. Che non si chiuda in una stanza ma che sappia organizzare occasioni di confronto, a partire dalle Feste dell’Unità. Un partito dove non si fa tutte le volte la conta delle proprie truppe ma un partito che conta, nella società, tra le persone, nelle decisioni sulle questioni più delicate. Il PD di Parma deve avere l’ambizione di essere questo e può farlo solo aprendosi alla società, riaprendo porte che col tempo si sono chiuse e senza la paura di andare a bussare a quelle mai varcate. Non possiamo restare prigionieri di vecchie logiche, badare solo a tutelare un perimetro che rischia di farsi sempre più piccolo. O si cambia o si muore. Questo è un documento aperto, da sottoscrivere assieme a chi come me vuole cambiare, pensando che non si possa aspettare neanche un minuto di più, perché si tratta di riflessioni, impressioni, idee che da troppo tempo animano le nostre discussioni e i nostri pensieri“.
“Ecco perché voglio mettermi (di più) a disposizione del mio partito, il Partito Democratico, il partito che mi ha permesso assieme a tutti i cittadini elettori, di fare del mio meglio per il bene del paese, Sorbolo, quello in cui amministro – spiega Cesari -. Quando hai la fortuna di realizzare tante opere impostare tanti progetti per il futuro e per il bene dei tuoi cittadini, ti senti davvero “utile” alla tua comunità e utile al cambiamento, lo stesso che vorrei per Parma e Provincia. Si lo so…l’entusiasmo non riesco a frenarlo e allo stesso tempo ad appagarlo, fa parte del mio carattere a volte anche scontroso, ma solo perché la voglia di fare qualcosa per il prossimo è tanta e perché in questi anni ho conosciuto tanti amministratori, militanti, iscritti con cui vorrei scambiare le buone pratiche che funzionano nei territori in cui amministrano e che hanno dimostrato di portare benefici alle nostre comunità. Noi siamo qui, con le nostre firme, le nostre facce, le nostre storie. Vogliamo contribuire a rendere il PD di Parma e Provincia – conclude il sindaco di Sorbolo annunciando la sua candidatura alla segreteria provinciale – un partito migliore e vogliamo farlo insieme a tutti quelli che saranno disposti a condividere e discutere con noi quello che c’è scritto in questo documento. Siamo consapevoli che quella che abbiamo scelto è la strada più difficile ma non per questo non vogliamo percorrerla. Per questo mi candido alla segreteria Provinciale di Parma! Perché o si cambia o si muore”.