UDINESE – PARMA 4-3
1° turno Primavera Tim Cup
Marcatori: 8′ Bocic, 10′ Varesanovic (rig.), 17′ Mastaj, 22′ Brunetti , 12′ st Varesanovic, 15′ st Longo, 42′ st Dodi
UDINESE: Scordino; Donadello, Filipiak; Brunetti (20′ st Samotti), Parpinel, Trevisan (35′ st Caiazza); Odasso, Gkertsos, Bocic (12′ st De Nuzzo), Varesanovic, Malle. A disposizione: 12. Pizzignacco, 13. Zanolla, 15. Paoluzzi, 17. Kubala, 19. Djoulou. All. Giacomin
PARMA: Adorni, Calegari (10′ st Di Stefano), Oberrauch; Carniato, Di Maggio, De Meio; Bi Zamble, Binini, Alagna (1′ st Longo), Seck (21′ st Dodi), Mastaj. A disposizione: 12. Corvi, 13. Vecchi, 16. Bachis, 17. Santovito, 18. Monaco, 19. Mora, 21. Ingegnoso, 23. Cissè. All. Iori
Arbitro: Nicolò Marini di Trieste
Assistenti: Driss Abou Elkhayr di Conegliano e Stefano Zeviani di Legnago
Note: ammoniti Filipiak, Oberrauch, Donadello, Varesanovic, De Nuzzo; espulsi Di Stefano e Oberrauch; allontanato dalla panchina l’allenatore in seconda del Parma Dario Ruben Bolzan.
I ragazzi della Primavera del Parma escono dalla Tim Cup, ma lo fanno a testa altissima dopo aver fatto paura ai più quotati pari età dell’Udinese. La squadra di mister Cristina Iori ha sfiorato l’impresa di passare il turno di Coppa Italia, ma se ha perso la partita con l’Udinese (4-3) è soprattutto a causa di due errori iniziali – tra l’8′ e il 10′ – frutto di un approccio alla gara da dimenticare. In due minuti Bocic fa tutto: prima il gol, poi si fa atterrare da Adorni in uscita e Varesanovic ha trasformato il conseguente rigore.
I Crociati sono stati sotto fino al 4-1, ma la differenza di reti non rispecchia affatto quanto visto in campo. Tra l’altro un gol è stato annullato a capitan Mastaj per presunto fuorigioco sul parziale di 3-1. E sempre lui ha segnato la rete del 2-1 al 17′, perfettamente imbeccato da Bi Zamble dalla destra, che aveva sfruttato l’errore in disimpegno del portiere Scordino, disturbato dal suo pressing asfissiante. Peccato che cinque minuto dopo, al 22′ è arrivato l’eurogol di Brunetti che ha portato il punteggio sul 3-1.
Il Parma gioca bene, ma è costretto a sbilanciarsi per tentare di recuperare una gara apparsa a quel punto alla sua portata. Così è l’Udinese a trovare il gol al 12′ con il solito Varesanovic. Mastaj e compagni non ci stanno e tre minuti dopo replicano con Longo (15′ st), subentrato ad Alagna ad inizio ripresa, che indovina l’incrocio dei pali con un pallonetto dalla sinistra. Lo stesso Longo è sfortunato nel cogliere un paio di pali, uno su punizione e uno su azione, tra il 25′ e il 27′. Le occasioni crociate fioccano: Scordino al 29′ è bravo a opporsi prima su Mastaj e poi su Binini.
A cinque minuti dal termine Di Stefano si fa cacciare per doppia ammonizione. Al 42′ st l’orgoglio crociato, nonostante l’inferiorità numerica, si concretizza con la plastica conclusione di Dodi, per il 4-3. L’impresa sembra ora alla portata: peccato che proprio al 90° una insidiosa punizione di Longo venga respinta da Scordino, bravo a bloccare in due tempi anche la successiva ribattuta di un gialloblù. Dopo tre minuti di recupero Marini di Trieste fischia la fine e subito dopo mostra il cartellino rosso anche ad Oberrauch.
“Oggi proviamo una sensazione agrodolce: nel senso che il finale è sicuramente positivo, la prestazione intesa come gioco, trame e proposta tecnica è quasi del tutto positiva, ma non la partenza – commenta Cristian Iori -. Non è possibile che noi continuiamo ad avere questo tipo di atteggiamento contro queste squadre e di subirle così tanto per i primi 10′ o 15′. Non va bene: dobbiamo crescere su questo aspetto che ritengo essere una questione di atteggiamento, perché dopo, quando il risultato poteva sembrare essere compromesso – e posso pensare anche che i nostri avversari possano, come nelle altre prestazioni aver rallentato, ma nel finale hanno cercato di perdere tempo per portare a casa l’intera posta – la squadra ha reagito molto bene; fin troppo, nel senso che abbiamo creato, abbiamo colpito due pali, abbiamo avuto almeno altre due o tre situazioni estremamente interessanti per potere veramente riaprire o pareggiare la partita. La sensazione di esserci vicini c’è, però dobbiamo fare tesoro di questa esperienza perché ancora ci manca qualcosa. Il fatto di avere un uomo in meno, nel finale, ha dato il via ad una nostra reazione di pancia, ma nel secondo tempo, soprattutto negli ultimi 25′ abbiamo riaperto la partita definitivamente, creando tantissimo, colpendo due pali e sfiorando qualcosa di importante, però dobbiamo riuscire ad essere più lucidi in alcune situazioni. Abbiamo approcciato molto male all’inizio e questo ha un po’ compromesso tutta la partita”.