Un danno alle casse dello Stato di diverse decine di milioni di euro.
“PAROLA D’ORDINE “
Parola d’ordine, così è stata denominata la maxi operazione transnazionale conclusasi questa mattina all’alba, che ha visto la cooperazione tra la Guardia di Finanza di Parma e la Procura della Repubblica. Prende il nome da Mot de passe ( parola d’ordine, in francese ). Così si chiamavano le società estere costituite ad hoc per essere delle vere e proprie bacinelle di denaro. Venivano aperte in Senegal, in Croazia, in Slovenia per poi passare alle unità locali in Italia, i soldi.
Un’ associazione a delinquere specializzata nell’occultare fuori dal territorio italiano, i patrimoni di coloro che erano in debito con l’Erario per evitare che fossero sequestrati. Alcuni di loro si rivolgevano a questa associazione per avere aiuto nell’estinzione di debiti accumulati nei confronti di banche o Equitalia.
PERICOLO DI FUGA
L’operazione è scattata tra sabato e domenica scorsi per il concreto pericolo di una fuga all’estero degli indagati: due, infatti, sono stati bloccati per strada a Reggio Emilia ed uno alla frontiera con la Slovenia.
ASSOCIAZIONE ANTI USURA
Un’associazione anti usura di Parma , che avrebbe dovuto aiutare le vittime di estorsione ma che in realtà fungeva da tramite per il trasferimento all’estero dei suddetti patrimoni. Questo per renderli meno “aggredibili” dalle tasse. Soltanto che l’intento di per sè criminoso, non aveva riscontri reali e i malcapitati di ritrovavano con un pugno di mosche in mano. Letteralmente.
Sono stati impiegati un centinaio di Finanzieri che hanno eseguito 16 sequestri di immobili, 3 di conti correnti, 7 aziende, 2 siti web, diverse quote societarie e autovetture di lusso. Le successive perquisizioni sono state eseguite in tutta Italia. ad Arezzo, Pordenone, Trieste, Savona, Padova, Verona, Milano, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Salerno, Chieti e Ferrara.
IL SISTEMA : I NUMERI
Grazie alla capacità persuasiva dei soci dell’associazione gli imprenditori si affidavano a loro, che attraverso trust e cessioni di quote all’estero gestivano i flussi di denaro. 71 cessioni in tutto, 49 società coinvolte nei trust, 12 affitti: tutto in mano ad un notaio che definiva l’organizzazione. Al momento è stato interdetto dalla professione visto il suo coinvolgimento effettivo nelle azioni di passaggio. Ha preso parte al traffico delle operazioni anche l’imprenditrice Wally Bonvicini ex candidata a sindaco di Parma nel 2012, di 65 anni ( adesso in carcere a Modena ).
Il costo per ogni pratica variava e partiva da un minimo di 500 euro a salire. Secondo le testimonianze la 65enne “non si muoveva per meno di 1000 euro al giorno”.
LE INDAGINI
I primi episodi riscontrabili risalgono al 2011, ma è nel giugno del 2015 che si sono avute le prime denunce da parte di alcuni imprenditori di Parma . Nello specifico un episodio che riguardava una somma di circa 300 mila euro che un imprenditore aveva versato all’associazione e dopo le prime rate che gli erano state corrisposte, più nulla. Nessun contatto.
In tutto sono 26 gli indagati , tra loro 8 ordini di custodia cautelare di cui 4 in carcere e 4 ai domiciliari. Uno al momento è irreperibile.
Tra gli 8, un senegalese (colui che non si trova), due di Arezzo, 3 di Parma e un italiano domiciliato in Slovenia. I reati a loro contestati sono associazione a delinquere, sottrazione fraudolenta per debiti tributari, calunnia.
LE FIRME FALSE
Uno di loro, l’uomo che agiva in Slovenia si firmava John Wayne o Renato Pozzetto a seconda dell’occasione. Questi erano i suoi pseudonimi utilizzati quando gli venivano notificati gli atti. Ovviamente una volta che le missive venivano riconsegnate, il trucco si faceva chiaro. Un mezzo insolito che lo ha aiutato a sfuggire per diverso tempo alle forze dell’ordine.
Fino a questa mattina.
Morena Iapaolo.
Gentili Signori,
Wally Bonvicini è in carcere, e i ladri truffatori di nome banche sono liberi. Oggi varie testate locali e telegiornali, riportano la notizia dell’arresto di Wally Bonvicini e dei suoi collaboratori con l’accusa di associazione a delinquere. La stessa accusa rivolta a Carminati e gli altri imputati dell’inchiesta Mafia Capitale. Ma l’accusa andrebbe rivolta alla Mafia delle banche.
Wally Bonvicini con forza e determinazione ogni giorno cerca di difendere come può e come la legge permette, dall’usura bancaria e dai soprusi compiuti da banche, avvocati ed enti di riscossione ai danni di imprenditori colpiti dalla crisi.
Cara Wally, questa lettera è per dirti di non mollare, tieni duro, noi tutti conosciamo la verità, ed è giunto il momento che tutti la conoscano.
Un paio di dati di fatto:
• Le banche rubano
• Le banche imbrogliano
• Le banche sono usurai
• Lo Stato è al servizio delle banche
I Fatti:
Nel 2007 la grande crisi che tutti conosciamo colpisce piano piano tutti i settori dell’imprenditoria italiana, lasciando sul lastrico centinaia di aziende e di imprenditori; questi imprenditori, prima della crisi, visti gli alti fatturati delle loro aziende, si erano sentiti sicuri di chiedere prestiti o mutui per investire nella loro attività, prestito che senza la crisi avrebbero ripagato in pochi anni, con guadagno sui tassi da parte delle banche; ma arriva la crisi e le banche infieriscono sui piccoli e medi imprenditori con tassi da usura sui mutui, il tutto al fine di far finire all’asta le proprietà sia personali (perché sappiamo che l’imprenditore è obbligato a mettere la firma personale per ottenere un prestito) sia aziendali; così gli immobili finiscono all’asta, ma anche le aste sono truccate e le prime vanno a vuoto, finché il prezzo dell’immobile da milioni di euro diventa irrisorio e viene acquistato da qualche amichetto della banca. È un’associazione a delinquere di banche.
Finché interviene qualcuno, finalmente qualcuno riesce a mettere un bastone fra le ruote di questo ingranaggio inarrestabile: è Wally Bonvicini.
Wally vive sulla sua pelle quest’esperienza e decide che ciò non deve più succedere, ci si deve poter difendere dalle banche, quelle stesse banche a cui diamo, tutti noi contribuenti, miliardi di euro a seguito del loro fallimento e che oltretutto ci fregano: che follia! Che truffa!
Wally viene vista, ed è di fatto, la supereroina di quegli imprenditori che non ce la fanno più, che rischiano di chiudere, di lasciare a casa tutti i dipendenti e perdere tutto quanto, tutto quello che sono riusciti a creare per loro e per la loro famiglia con lunghi anni di sacrifici e tanto tanto lavoro; molti di questi imprenditori come ben sappiamo finiscono col togliersi la vita; altri hanno la fortuna di incontrare Wally, che insegna loro che ci si può difendere dalle ingiustizie, dalle arroganze, dalle molestie di chi tenta di annientarli.
Wally salva così migliaia di aziende e d’imprenditori disperati e famiglie, che oggi le devono tutto.
Wally è quotidianamente attaccata da chi pensa di poterla mettere a tacere, da chi pensa che corrompere i servizi di informazione e divulgare false notizie possa far dimenticare ciò che Wally ha fatto per gli italiani, ma noi non molliamo e Wally non molla, nemmeno il carcere potrà dissuaderla dal dire LA VERITA’ che lei conosce molto meglio di qualsiasi giudice o avvocato corrotto.
Wally trova alcuni collaboratori, alcuni avvocati provano a dare consigli a Wally affinché patteggi con le banche, che sapendo di essere in torto cercano di fare accordi, ma Wally non molla, NON si scende a patti con i truffatori! Così molti di quelli che temono le banche e il loro potere sulle istituzioni statali smettono di collaborare, come avvocati che puntano a lavorare con le banche, qualcuno di questi ci riescono anche.
Ma Wally non è sola, al suo fianco ci sono altre persone che come lei non sopportano le ingiustizie, che conoscono la verità e vogliono che gli italiani si sveglino e capiscano chi è il vero nemico: le banche.
Wally fonda l’associazione antiusura Federitalia, molti vengono da molto lontano per chiedere di essere aiutati, tutti in situazioni più che disperate, persone che percorrono chilometri a volte senza poi avere i soldi per mettere la benzina per tornare a casa, e così gli vengono prestati anche quei pochi euro da Wally, che non nega il suo aiuto e si fa raccontare le storie di questi poveri imprenditori truffati e derubati e ridotti sul lastrico per colpa di banche ed Equitalia.
Wally lavora giorno e notte, infatti non dorme o dorme poche ore a notte, lavora il sabato, la domenica, a Natale e a Pasqua e A DIFFERENZA DI QUANTO RIPORTATO DA CERTA STAMPA CORROTTA WALLY E’ SEMPRE REPERIBILE, riceve continue email e chiamate e visite per richieste di aiuto; nel suo ufficio ci sono montagne di documenti riguardanti le vicende dei singoli e portati dagli imprenditori stessi, ma Wally sa sempre dove andare a cercare il singolo caso;
Wally prova anche a studiare da avvocato ma capisce che all’università non le stanno insegnando nulla di realmente utile, così studia da sola da autodidatta, legge e rilegge centinaia di leggi, anche quelle nuove pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e che sappiamo essere migliaia, ma piano piano Wally riesce a trovare gli strumenti legislativi esistenti a tutela degli imprenditori e li usa per difenderli in tribunale;
Wally accumula successi su successi, salva migliaia di aziende e di posti di lavoro, FINO AD OGGI, FINO A QUANDO PER CHIUDERLE LA BOCCA È STATO NECESSARIO RINCHIUDERLA IN UNA CELLA.
WALLY È PRIGIONIERA POLITICA DELLO STATO ITALIANO DELLE BANCHE.
LIBERA WALLY! LIBERA ITALIA!
IN RISPOSTA ALLE FALSITA’ DIVUGATE DAI MEDIA LOCALI CORROTTI DI PARMA, RISPONDIAMO COSI’:
A Wally, scrive la Gazzetta di Parma, viene contestata anche la calunnia, e sapete perché? Perché Wally ha denunciato anche i giudici, quei giudici, molti, che si sono pronunciati in favore delle banche nonostante l’accertamento tramite perizie di USURA DA PARTE DELL BANCHE; WALLY HA PROVATO A DIRE LA VERITA’ ED È STATA MESSA A TACERE.
A TV Parma, che definisce Wally “esperta del tema” in merito ai suoi incontri su <> rispondiamo che tutti devono sapere che è possibile difendersi, è il diritto di ogni cittadino e Wally garantisce i diritti dei cittadini, a differenza dello Stato Italiano; sempre a TV Parma si dice che Wally aiutava gli imprenditori che avevano delle imposte da pagare a non pagarle e dice, Tv Parma, che erano in realtà “solvibili”: E’ UNA FALSITA’, SOLVIBILI NON LO ERANO AFFATTO PER AZIENDE SULL’ORLO DEL FALLIMENTO PER VIA DELLE ENORMI TASSE RICHIESTE E CHE FORSE SAREBBERO STATI SOLVIBILI SOLO IN PARTE CHIUDENDO TUTTE LE AZIENDE E GETTANDO PER STRADA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI LAVORATORI E FAMIGLIE, PERCHE’ NESSUNO DECIDE CHE NON VUOLE PAGARE LE TASSE, MA SEMPLICEMENTE A VOLTE NON CI SONO I SOLDI PER PAGARLE PERCHE’ QUESTE SONO ESAGERATAMENTE ALTE.
Hanno bloccato i conti, le aziende, gli uffici dell’associazione, cercano di intimidire questi CITTADINI CORAGGIOSI, ma non ci riusciranno.
Il trust, citato da Tv Parma come “strumento” illecito, è invece uno strumento esistente PER LEGGE, ALTRIMENTI PERCHE’ È POSSIBILE FARNE UNO RECANDOSI PRESSO UN NOTAIO? INFORMATEVI!
Le “ laute parcelle” citata da Tv Parma sono compensi che qualsiasi associazione o professionista chiede e che sono presso Wally delle cifre irrisorie rispetto alle cifre folli richieste da qualsiasi altra figura, compensi talmente irrisori da spingere persone provenienti da tutta Italia a compiere un viaggio della speranza verso Parma, verso Federitalia di Wally, per tentare di salvare se stessi, la propria famiglia, la propria azienda e i propri lavoratori dipendenti dalla brutale aggressione delle banche. Addirittura spesso chi non poteva pagare per perizie o atti non pagava.
TV Parma dice stasera che <> WALLY NOI SAPPIAMO CHE NON CI HAI SOTTRATTO PROPRIO UN BEL NIENTE E CHE ANZI HAI TENTATO DI SALVARE TUTTI NOI. ANCORA CREDETE A CERTA STAMPA?
Viene anche detto nello stesso servizio di TV PARMA che alcuni collaboratori tentavano di fuggire all’estero, MA LA VERITA’ E’ UN’ALTRA, QUELLA TRASFERTA ERA GIA’ PREVISTA DA TEMPO.
I COSIDDETTI IMPRENDITORI CHE IL SISTEMA “PRENDEVA DI MIRA” SECONDO TV PARMA, SONO CON TE WALLY! NOI SAPPIAMO CHE NESSUNO DI NOI È STATO TRUFFATO. TU CI HAI SALVATO. TI DOBBIAMO TUTTO E SAREMO SEMPRE CON TE PER LOTTARE PER LA VERITA’.