Nessuna minaccia, né insulti o aggressione a San Michele Tiorre ai danni della proprietaria della villa che ospiterà a breve 20 richiedenti asilo affidati alla Svoltare Onlus. Questo quanto sottolinea un gruppo di cittadini di San Michele Tiorre dopo le notizie circolate nei giorni scorsi, che hanno fatto accendere in paese anche i riflettori delle tv nazionali.
I cittadini di San Michele Tiorre riferiscono – in una nota firmata inviata a tutti gli organi di informazione – che “l’incontro tra i sottoscritti – una dozzina di residenti nei pressi dell’abitazione in questione, non certo la ‘cinquantina di persone inferocite’ menzionate nell’articolo – e l’amministratore di sostegno è avvenuto del tutto casualmente” anche alla presenza di una giornalista.
“Al fine di creare un interlocutore unico, in grado sia di rappresentare alle istituzioni i dubbi ed i tmori degli abitanti del quartiere che di proporre eventuali possibili soluzioni alternative in linea con la realtà del territorio, ci eravamo riuniti presso il vicino bar per discutere dell’opportunità di costituire un comitato – scrivono i cittadini di San Michele Tiorre -. Terminato l’incontro, mentre facevamo ritorno alle nostre rispettive abitazioni, incontravamo l’amministratore di sostegno, che, a bordo della propria auto, stava compiendo una manovra per uscire dall’abitazione da lei gestita ed immettersi in strada. Trovandosi a pochi passi di distanza, uno dei presenti, che già conosceva personalmente la signora, le rivolgeva la parola per chiederle informazioni circa la veridicità delle notizie circolate in paese“.
“La signora, lungi dall’essere circondata o in qualche modo intimidita o costretta a restare – continua la nota – dopo un primo scambio di battute, parcheggiava l’auto e, una volta scesa, affermava di voler parlare e chiarire la questione. Alcuni dei presenti le chiedevano pertanto come si fosse giunti alla decisione di destinare l’edificio all’accoglienza di un numero così alto di persone e se fossero state prese in considerazione soluzioni alternative, quali l’accoglienza di singoli nuclei familiari, anzichè l’ammassamento di venti individui in uno stabile, a nostro avviso, non idoneo ad ospitarli dignitosamente. Altri manifestavano timori circa le ripercussioni che la presenza di venti giovani uomini avrebbe potuto avere in termini di sicurezza. Altri infine lamentavano di essere stati messi di fronte al fatto compiuto, non avendo ricevuto preventive informazioni“.
Questioni alle quali, continuano i cittadini autori della nota alla stampa, “la signora rispondeva affermando che poiché la decisione di collocare i profughi a San Michele Tiorre proveniva dalla Prefettura, se anche non avesse messo a disposizione il proprio immobile, i richiedenti asilo sarebbero comunque stati collocati in un immobile nelle vicinanze. Successivamente, incalzata dalle nostre domande di spiegazione, affermava che il suggerimento di destinare l’immobile all’ospitalità dei profughi le era giunto dall’agenzia immobiliare alla quale si era rivolta al fine di mettere a reddito l’immobile per ricavare i fondi da destinare al mantenimento ed all’assistenza della cugina“.
“Riguardo, invece, i nostri timori sulla sicurezza – continua la nota – rispondeva che ‘non ci saremmo neppure accorti della loro presenza, dato che saranno seguiti 24 ore su 24 da un operatore della Onlus e potranno uscire solo per frequentare un corso di lingua italiana a Parma’. Aggiungendo poi che ‘in ogni caso quelli che risiederanno in paese non faranno del male qui’ e ‘comunque siamo giamo già circondati’ dato che altri gruppi di profughi sono ospitati nei paesi limitrofi“.
I cittadini precisano inoltre che “anche se di fronte ad alcune delle affermazioni della signora, gli animi si sono surriscaldati, i toni non sono mai andati oltre quelli di una civile conversazione. Nessuno dei sottoscritti ha pronunciato, né ha sentito pronunciare” parole ingiuriose. E “nessuno ha sputato” né alla signora, né alla sua auto.
Della vicenda sarebbero stati informati i Carabinieri, ma i cittadini sottolinerano infine che “ad oggi, nessuno dei sottoscritti è stato contattato dagli organi inquirenti“.
Insomma, il confronto con la donna che gestisce la villa di via Martiri della Libertà a San Michele Tiorre e i residenti preoccupati dall’arrivo di 20 richiedenti asilo – pare di nazionalità ivoriana – c’è stato. Ma si sarebbe svolto in maniera civile, senza minacce di alcun tipo secondo i cittadini presenti. La vicenda, comunque sia andata, evidenzia una forte preoccupazione tra gli abitanti di piccole realtà costretti a dover fare i conti con una immigrazione massiccia e secondo molti non più tollerabile.