Un centinaio di uomini delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, agenti della Polizia municipale a controllare il traffico, due cortei arrivati a pochi metri di distanza. Ma tutto è andato nel migliore dei modi, nessun incidente tra le opposte fazioni: da una parte il corteo antifascista in via Trento, dall’altra quello promosso in piazzale Dalla Chiesa da CasaPound alla luce delle fiaccole e colorato solo di tricolore.
Gli antifascisti, circa 200, si sono ritrovati all’altezza di via Alessandria per alzare “una barricata” contro i fascisti. Nel mirino la politica che ha permesso la nascita di diversi centri commerciali in zona, responsabile della crisi dei piccoli esercizi. Sotto accusa le forze politiche che fomentano la rabbia verso gli stranieri sfruttando la paura e i giornalisti che la alimentano. Slogan antichi che precedono l’inevitabile Bella Ciao. La manifestazione antifascista ha fatto seguito all’assemblea nella sede Anpi in cui si è parlato di sicurezza, ma senza far leva sulla paura e sottolineando come la solidarietà sia il miglior modo per garantire la tranquillità dei cittadini.
Poco dopo ha preso il via l’altro corteo in piazzale Dalla Chiesa per invocare più sicurezza e la cacciata di chi delinque oggi impunemente. Alcune centinaia di persone con altrettante fiaccole e tantissime bandiere tricolori hanno sfilato lungo via Verdi fino in centro e ritorno. Presenti, oltre ad Emanuele Bacchieri e ad altri rappresentanti di CasaPound, anche Massimo De Matteis e i vertici di Fratelli d’Italia, di Fare! Con Tosi e di diverse altre associazioni. Presente anche Cinzia Ferraroni candidata 5 Stelle alle ultime amministrative. Ma a far numero sono stati soprattutto i cittadini del quartiere San Leonardo esasperati dalla mancanza di sicurezza sotto le loro case.
Da segnalare una secchiata d’acqua piovuta sul corteo in strada Repubblica e qualche epiteto poco gentile all’indirizzo della Ferraroni.
Si è così conclusa una serata a prima vista difficile sul piano dell’ordine pubblico, che come primo effetto visibile ha avuto l’impiego di oltre cento uomini delle forze dell’ordine distolti dal loro lavoro contro il crimine.
Ieri abbiamo visto due facce della stessa medaglia, due facce della stessa
città manifestare nello stesso momento in luoghi diversi. Due parti che,
forse, possono convivere fisicamente ma che non potranno mai avvicinarsi e
trovare un punto d’incontro ideologicamente. Sta ad ognuno di noi scegliere
da quale lato schierarsi oppure decidere di rimanere fuori dai giochi con
disinteresse, anche se i problemi toccano chiunque viva la città.
Io ho deciso di scendere in piazza, almeno l’avrei fatto se non avessi
avuto il turno di lavoro serale, con quella Parma che solleva alto il
tricolore, unica bandiera della nostra patria, per dire basta alla paura,
alla violenza, al degrado e allo spaccio. Quella grossa fetta di parmigiani
stanchi di vedere il loro “gioiellino” maltrattato e rovinato, i loro
monumenti sporchi e fetidi, i loro parchi e le loro piazze trasformati in
latrine e la loro stazione in mano alla deliquenza.
I “razzisti” e i “fascisti” hanno marciato silenziosamente e pacificamente
senza quei saluti, quei simboli e quegli inni che proprio non vanno giù ai
kompagni. Hanno marciato tenendo alta l’unica bandiera che unisce il nostro
popolo e la nostra nazione, la stessa bandiera che quelli dell’altro lato
da sempre hanno visto solo rossa.
La differenza tra noi e loro è che loro ieri sera hanno marciato per dire
NO a noi, noi invece abbiamo marciato nella speranza di un futuro migliore
in una città migliore anche per loro e i lori figli.
Jacopo Rosa
Coordinatore comunale
Forza Italia Giovani Parma