Per 5 anni non potrà vedere una partita della sua Medesanese e durante lo svolgimento di ogni gara dovrà presentarsi per 3 volte nella caserma dei Carabinieri. La “condanna” inflitta dalla Questura di Parma a Lorenzo M., 49 anni, attraverso il provvedimento del Daspo, poi confermato dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Parma, è stata resa definitiva adesso dalla Corte di Cassazione.
La Terza Sezione penale della suprema corte ha infatti respinto il ricorso presentato dal 49enne di Medesano perché “manifestamente infondato”. Lorenzo M. è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali oltre che a pagare 2.000 euro alla cassa delle ammende. Per quanto riguarda il Daspo si scrive così la parola fine: durerà 5 anni. Nel ricorso, il 49enne lamentava tra l’altro di non essere stato sentito prima dell’emissione del provvedimento, così come non erano stati ascoltati i testimoni indicati.
La vicenda risale al pomeriggio di domenica 10 aprile 2016, quando la Medesanese ormai quasi retrocessa è uscita sconfitta dal proprio stadio nella gara con la Gotico Garibaldina. Secondo l’accusa, Lorenzo M., in evidente stato di ebbrezza, dopo la partita si sarebbe messo alla guida della sua auto per inseguire la terza arbitrale composta dall’arbitro Alessandro Negrelli e dai guardalinee James Mancarella e Lorenzo Concari. Un inseguimento ad alta velocità, finito con l’auto del 49 enne che si è scontrata frontalmente con un’altra vettura mentre effettuava un sorpasso (leggi).