Ricordando l’11 settembre e le parole di Oriana Fallaci

Ricordando l’11 settembre e le parole di Oriana Fallaci

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“Vi sono dei momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”. Con le parole di Oriana Fallaci si intende aprire la commemorazione dell’11 settembre, evento che ha segnato l’inizio del millennio e che dopo oramai quasi vent’anni rimane una celebrazione obbligata, ma sempre meno sentita. Eppure, di questi tempi, dovremmo sentirla.

Dovremmo sentirla mentre ci rassicurano che sono “lupi solitari” gli attentatori in Spagna, in Francia, in Inghilterra, in Belgio, in nazioni europee occidentali e da sempre aperte all’integrazione. Dovremmo sentirci mentre ogni giorno le nostre frontiere sono violate, mentre tornano malattie scomparse, mentre chi alza la guardia viene accusato di razzismo da una sinistra buonista e spesso collusa col business dell’accoglienza. E invece, in questi ultimi anni, l’11 settembre passa quasi sotto silenzio.

Lo diceva bene Oriana, al termine de La rabbia e l’orgoglio: “Stop. Quello che avevo da dire l’ho detto.La rabbia e l’orgoglio me l’hanno ordinato. La coscienza pulita e l’età me l’hanno consentito. Ora basta. Punto e Basta”. Per questo noi rendiamo omaggio ad Oriana Fallaci, una delle ultime libere pensatrici del nostro tempo. Per questo noi oggi rendiamo omaggio alle vittime innocenti dell’11 settembre, e rinnoviamo l’invito: Resistere. Resistete. Resistiamo.

Caterina Galli
Coordinatrice Regionale Fare!

Matteo Roccalberti Spina
Coordinatore cittadino Fare! Giovani

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