Luigi Colla ha scelto il rito abbreviato. Accusato di omicidio premeditato per aver ucciso a coltellate la sua ex fidanzata, Elisa Pavarani, quel maledetto 10 settembre 2016, nella sua casa di Largo Carli, zona via Sidoli, l’operaio 42enne è stato ritenuto perfettamente in grado di intendere e di volere, rischiando così l’ergastolo. Lo ha stabilito il medico bolognese Renato Ariatti, incaricato dalla stessa Procura. L’unica via di fuga, quindi, il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. Anche se la difesa punterebbe anche su un disturbo paranoide della personalità, certificato dal proprio consulente, che potrebbe far decadere la premeditazione.
La richiesta è stata avanzata in udienza al Gup Mattia Fiorentini, presente il pm Umberto Ausiello, da un Colla apparso molto provato dalla detenzione, durante la quale viene controllato a vista per timori di possibili gesti estremi.
L’accusa non ha dubbi su quanto accaduto verso le 18.30 di un anno fa in quella casa: Elisa Pavarani, 39 anni, che aveva accettato l’invito del suo ex per l’ultimo chiarimento dopo oltre 10 anni di relazione, è stata colpita di sorpresa, alle spalle, con numerose coltellate all’addome e al torace. L’arma, un coltello da cucina, è stato trovato addirittura spezzato. L’uomo si è poi allontanato in bicicletta, ma è stato rintracciato dai Carabinieri qualche ora dopo non lontano dall’abitazione dove nel frattempo il fratello della vittima insieme ad altri parenti aveva trovato il cadavere di Elisa.
L’aggravante della premeditazione contestata dalla Procura deriva invece dalle risultanze dell’esame del computer dell’uomo. I periti hanno trovato ricerche on line per “delitto passionale”, “infermità mentale”, “carcere di Parma”.
La prossima udienza è già fissata per martedì 14 novembre.