Si sentiva il padrone della zona. Era diventato col tempo un vero e proprio punto di riferimento nelle zone di spaccio della Bassa. Spacciava eroina e lo faceva davanti alla caserma dei Carabinieri a Sorbolo. Da lì gestiva tutto il traffico della sua clientela che faceva chilometri, come in alcuni casi, per raggiungerlo. Chi da Mezzani, chi da Sissa, chi da Parma, chi da Reggio Emilia e chi da Cremona .
Aveva perfetta conoscenza delle sue possibilità e se ne vantava . Come spesso succede però, chi troppo vuole nulla stringe.
LE INDAGINI
Tutto è partito dagli agenti di Sorbolo che nel maggio scorso, hanno arrestato il 30enne parmigiano residente a Sorbolo per averlo beccato nell’atto stesso di cedere una dose di eroina ad un altro soggetto. I militari hanno così proseguito la perquisizione a casa dell’uomo : lì hanno rinvenuto ulteriori 32 grammi di eroina conducendo il parmigiano all’arresto in flagranza.
Le indagini intanto sono proseguite da parte del maresciallo di Sorbolo , Maurizio Piccione e dei suoi uomini, che hanno messo insieme i tasselli di un puzzle fatto di traffico telefonico e di testimonianze di clienti abituali ( più di 12 ascoltati dai Carabinieri). Il pusher, intanto uscito con la condizionale, era tornato libero.
Nei giorni scorsi però dopo la convalida del gip, il giovane è tornato in carcere in via Burla : un’ordinanza arrivata per le aggravanti del caso che hanno individuato la reiterazione del reato di spaccio e il fatto che l’attività illegale trovava luogo davanti alla caserma.
Di certo non si trattava di un piccolo giro : in un anno il 30enne faceva girare qualcosa come 2 chilogrammi di eroina e lo faceva tranquillamente nella piazzetta del paese, alzando un volume d’ affari pari a circa 40 mila euro .
Adesso una cosa è certa : non potrà più vantarsi .