Alla Solveko di Fidenza le attività sono ancora ferme in seguito all’ordinanza del sindaco Andrea Massari che lo scorso 2 agosto ha disposto l’applicazione di misure di sicurezza antincendio e di smaltimento dei rifiuti stoccati. Nell’area sono infatti in giacenza 400.000 kg di rifiuti speciali pericolosi, dei quali solo 75.000 sono stati smaltiti tra il 7 e il 9 agosto. La Solveko si occupa infatti del recupero e del trattamento di solventi industriali inquinati.
Ma buone notizie arrivano dal curatore fallimentare Gino Capelli, incaricato dal Tribunale di Parma, che in conferenza dei servizi ha annunciato l’esistenza di un compratore al quale cedere il ramo d’azienda. E sarebbe proprio il compratore, nella fase di avvio, a procedere allo smaltimento dei rifiuti per riavviare la produzione.
Il pool di tutte le Istituzioni interessate alla questione Solveko si è riunito ancora una volta lunedì scorso per la terza volta in meno di un mese per fare il punto sul monitoraggio dei rifiuti stoccati nell’area della Solveko, sulla loro gestione, il loro smaltimento e sulle dotazioni antincendio adottate. Un tavolo cui hanno preso parte la Prefettura di Parma, l’Arpae, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, i servizi di prevenzione dell’Azienda Usl, i Carabinieri di Fidenza, il sindaco Andrea Massari, con i tecnici comunali preposti e, appunto, il curatore fallimentare Gino Capelli.
Capelli ha annunciato che sono partite immediatamente le operazioni per la sorveglianza del sito, anche attraverso l’ingaggio di una azienda privata per le ore notturne, l’acquisto di telecamere ad infrarossi e appositi cannoni schiumogeni. Operazioni cui si affianca il lavoro della Procura della Repubblica, i cui tecnici incaricati sono all’opera per i campionamenti del materiale stoccato.
Dalla relazione presentata dal curatore fallimentare emerge, soprattutto, anche il possibile interesse da parte di soggetti qualificati per l’acquisto della Solveko tanto che potrebbe formalizzare a breve una proposta irrevocabile di acquisto che sarà valutata con il Comitato dei creditori e sottoposta al Giudice delegato del fallimento. Lo strumento dell’affitto di ramo d’azienda vedrebbe i possibili acquirenti della Solveko assumersi nella prima fase tutti gli oneri per lo smaltimento dei rifiuti stoccati, procedura indispensabile e preliminare per poter sbloccare l’Autorizzazione Integrata Ambientale senza la quale lo stabilimento non può riprendere a lavorare. Il pool istituzionale e la curatela fallimentare si aggiorneranno il prossimo 18 settembre, ma già lunedì 11 del caso se ne occuperanno le commissioni consiliari del Comune di Fidenza.