La sede del centro culturale Ennour in via Pertini a Fidenza potrebbe essere diventata una “moschea mascherata” in cui si fanno addirittura i sacrifici previsti dal culto islamico. A lanciare l’allarme con una interrogazione inviata alla Giunta regionale di Stefano Bonaccini questa volta è il consigliere Tommaso Foti del gruppo Fratelli d’Italia, che chiede a gran voce se “il Comune di Fidenza ha verificato l’effettivo utilizzo dell’immobile di via Pertini a Fidenza, nel parmense, utilizzato dal centro culturale Ennour, accertandone l’uso per attività di promozione sociale, tra cui, è bene specificare, non rientrano quelle di culto?”.
L’esponente dell’opposizione nell’Assemblea legislativa chiede ancora all’esecutivo regionale se lo stesso Comune di Fidenza abbia appurato, “la conformità dei requisiti igienico-sanitari e di sicurezza dell’immobile in rapporto all’uso previsto, che non è certo quello di una moschea mascherata”. Infatti, nei giorni scorsi risulta che nel centro, rimarca il capogruppo di Fdi-An, “si sia tenuto un rito religioso, per la celebrazione della cosiddetta festa del sacrificio (l’Eid Al Adha): festa della fede e della totale sottomissione a dio per i musulmani”. Che prevede, spiega, “il sacrificio di un montone, una pecora o un agnello”.
La struttura, ricorda Tommaso Foti, inizialmente destinata ad attività produttive (centro elaborazione dati), veniva acquistata nel 2016 dal centro culturale Ennour, un’associazione di promozione sociale (iscritta nel registro regionale di cui alla legge regionale 34 del 2002).