Cantiere fermo all’ospedale di Vaio, Gambarini e Lega Nord chiedono tempi certi

Cantiere fermo all’ospedale di Vaio, Gambarini e Lega Nord chiedono tempi certi

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L’ampliamento dell’Ospedale di Vaio, a Fidenza, parafrasando Vittorio Brumotti da Striscia la Notizia, si può dire che è pericolosamente fermo con “le quattro frecce”. E non si conoscono ancora i tempi entro i quali sarà completato. A Fidenza, intanto, sale la preoccupazione che ci si possa trovare davanti a una pesante incompiuta. Sembrano lontanissimi i tempi in cui tal Matteo Renzi passava in pompa magna per inaugurare l’unica cosa completata: il pronto soccorso. Ma sono passati soltanto pochi mesi e già allora dal cantiere arrivavano pericolosi segnali di lungo stop.

Dopo le interrogazioni in Regione e le prese di posizione che si sono susseguite nel silenzio di chi le risposte può e deve darle, a rilanciare il sasso nello stagno sono adesso Francesca Gambarini, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Fidenza, e Samantha Parri, segretaria della Lega Nord fidentina.

Paiono allungarsi all’infinito i tempi per il completamento dell’ampliamento dell’ospedale di Vaio – sottolinea infatti Francesca Gambarini -. La nuova ala dell’ospedale è un intervento molto importante per la nostra città e devono esserci tempi certi di fine. Non può essere la sanità fidentina a pagare i danni del fallimento dell’Unieco, la coop reggiana incaricata di eseguire l’ampliamento. Dopo il crac di Unieco, infatti, i lavori si sono sostanzialmente fermati e ad oggi non si ha la minima idea di quello che accadrà. Non si sa a che punto sono i lavori e, men che meno, si ha un’idea sulla data di ripresa del cantiere. Chiediamo perciò all’Azienda Usl di informare tutti noi sullo stato dell’arte, spiegandoci chiaramente cosa succederà. La situazione è davvero preoccupante e se la ditta seconda classificata nella gara d’appalto non accetterà di proseguire i lavori si dovrà ricominciare tutto daccapo. Con una danno enorme per tutto il territorio. Danno da imputare soltanto all’implosione del sistema delle coop rosse emiliane. Prima il fallimento della Di Vittorio, poi quello di Unieco: quel che è certo è che a rimetterci sono sempre Fidenza e i fidentini”.

La Lega Nord invece affonda il colpo: “Basta proclami: la salute dei cittadini torni al centro dell’attenzione e gli amministratori Pd forniscano risposte concrete”, tuona la segretaria Samantha Parri, che chiede tempi certi per il completamento dell’ospedale.

Una storia iniziata il 4 novembre 2014 quando Unieco, cooperativa reggiana già nel 2013 assoggettata a concordato preventivo, si è aggiudicata i lavori, iniziati, poi, nel giugno del 2015. I lavori sono andati avanti a singhiozzo prima di fermarsi totalmente diversi mesi fa a causa del fallimento di Unieco. A togliere le castagne dal fuoco potrebbe essere la seconda impresa classificata che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo con i propri tecnici. In caso di rifiuto, i tempi diventerebbero biblici per la necessità di ripartire da zero con il bando di gra.

Incertezza totale, qunque, tanto che la stessa Regione non ha fornito indicazioni precise nella risposta a una interrogazione del vicepresidente dell’assemblea Fabio Rainieri.

I lavori per la creazione della nuova ala si sarebbero dovuti concludere nell’autunno del 2017, secondo quanto dichiarava ufficialmente la Regione, invece, dopo l’inaugurazione del Pronto Soccorso, del novembre 2016, la data di ultimazione lavori è stata spostata al febbraio 2018”, rimarca ancora la segretaria Lega Nord “ma è ovvio che così non sarà e non si sa neanche quando e se termineranno i lavori”.

Dopo Di Vittorio anche la cooperativa Unieco crea grandi problemi a Fidenza e ai suoi cittadini mettendo in a serio rischio la costruzione della nuova ala dell’ospedale“, conclude Samantha Parri “e sarebbe il caso di ricordare a chi amministra questo territorio che prima di fare proclami e discorsi utopistici sarebbe meglio dare garanzie ai cittadini e occuparsi concretamente della tutela della loro salute”.

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