La Procura Generale della Cassazione ha respinto la richiesta degli avvocati del costruttore parmigiano Paolo Pizzarotti, che insieme ad altri due indagati nell’inchiesta sull’appalto della “Piastra” di Expo 2015, aveva eccepito la competenza della Procura della Repubblica di Milano a condurre parte dell’inchiesta sostenendo che dovesse essere trasferita a Roma.
L’inchiesta, per adesso, rimane tutta di competenza degli inquirenti milanesi. A Pizzarotti viene contestata la tentata turbativa d’asta nella gara da 272 milioni di euro vinta dal costruttore concorrente Pierluigi Baita titolare della impresa Mantovani. Secondo le accuse avrebbe offerto alla Mantovani 50 milioni per non concorrere. Pizzarotti che respinge le accuse viene accusato a seguito delle dichiarazioni di Baita.
