Il professor Guido Fanelli deve restare agli arresti domiciliari. Il luminare della terapia del dolore, finito agli arresti nell’ambito dell’operazione Pasimafi, è l’unico dei 19 privati della libertà personale, ancora ai domiciliari. Secondo il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Parma, Maria Cristina Sarli, che ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dalla difesa, rimangono le esigenze di custodia.
Ben 25 i capi d’imputazione contestati a Guido Fanelli, già direttore della Seconda Terapia intensiva e rianimazione del Maggiore, in seguito alle indagine effettuate dal Nas dei Carabinieri.
I reati contestati agli indagati sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione altresì dei reati di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori.