Nella pazza estate delle Zebre, la Cittadella del Rugby di Parma sembra più un aeroporto dal quale volare via piuttosto che atterrare. L’ultimo in partenza – biglietto di sola andata per il Sudafrica – è Andries Van Schalkwyk, 33 anni, uno dei punti di forza della franchigia tornata tutta federale. Ha firmato un biennale con i Southern Kings, avversaria delle Zebre in Guinness Pro14, e già il prossimo 22 settembre a Port Elizabeth potrebbe giocare contro i suoi ormai ex compagni.
Uno che non è voluto neppure atterrare a Moletolo è invece Simone Favaro, il forte flanker in uscita dal Glasgow che ha ripetutamente rifiutato l’offerta delle Zebre. Ha preferito scendere in Eccellenza, alle Fiamme Oro, dove trova l’ex head coach dei bianconeri Gianluca Guidi. Un vero e proprio lusso per l’Eccellenza.
La coperta per coach Michele Bradley adesso più che corta è diventata un plaid. Non tanto e non solo in termini numerici (35 atleti a disposizione), perché i giocatori non si misurano soltanto in unità. La partenza di Andries Van Schalkwyk, Dries, non è roba da niente. Al XV del Nord Ovest non mancano soltanto numeri, ma anche esperienza e qualità da mettere in campo.
Le Zebre hanno già perso ragazzi del calibro di Pietro Ceccarelli volato in Francia allo Oyonnax, così come Edoardo Padovani approdato al Tolone. L’estremo non ha ancora il transfert dalla Fir perché il presidente Alfredo Gavazzi vuol portare il caso alla World Rugby. Un puntiglio basato sul fatto che Padovani ha ancora un contratto con le vecchie Zebre, che però hanno rinunciato all’attività sportiva. E quindi i contratti valgono nulla e dovranno essere firmati di nuovo con la nuova società guidata da Andrea Dalledonne. Risultato? Padovani si allena con il Tolone, ma non può essere schierato in campo.
Pugno duro di Gavazzi anche per Kurt Baker, l’estremo neozelandese che non vuol proprio tornare a Parma, è per il sudafricano Gideon Koegelenberg che invece vorrebbe andare via. Anche per loro la Fir nega il nulla osta. Ma la posizione di Gavazzi sembra più quella di chi cerca in qualche modo di chiudere il recinto prima che i buoi scappano, piuttosto che quella di un dirigente che può far valere delle carte. Intanto il tempo passa e il 1 settembre – esordio nel nuovo Pro14 – si avvicina.
Intanto, per la cronaca, si è svolto l’allenamento congiunto delle due franchigie celtiche italiane e la partitella in famiglia – a porte chiuse – è terminata in parità con due mete per parte.