Come di consueto, il Centro studi di Ascom Parma ha realizzato un’indagine congiunturale sui saldi estivi intervistando un campione di imprese commerciali di Parma e provincia, composto da punti vendita appartenenti a diverse categorie, in particolare abbigliamento e calzature. Di seguito vengono sintetizzati i principali risultati.
L’indagine ha evidenziato in sintesi che per il 50% delle aziende le vendite durante il periodo dei saldi sono state in aumento o stabili rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (come mostrato nel grafico) e il restante 50% suddiviso tra chi non sa rispondere (15%) e chi evidenzia un calo (35%) . In particolare, e in linea con il dato regionale, rispetto all’estate 2016 è maggiore il numero di operatori che dichiara un aumento (dal 15% del 2016 si è passati al 26% ).
“In base ai nostri dati si evince dunque che – afferma Cristina Mazza Vice Direttore Ascom – nonostante il caldo eccessivo abbia sfavorito lo shopping nei centri storici, si è comunque verificato un picco di acquisti nei primissimi giorni di saldi. Infatti, il 60% circa degli intervistati ha dichiarato un aumento delle vendite rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente, dato che però si è via via ridotto stabilizzandosi oggi, ad un mese di distanza dall’avvio delle vendite di fine stagione, al 26% circa degli operatori che dichiarano un aumento”.
L’indagine conferma inoltre la razionalità del processo di acquisto in saldo che risponde a scelte programmate e ponderate da parte di un consumatore sempre più attento ed esigente. Le tendenze evidenziate sono aspettare i saldi per i propri acquisti (16%), limitare le spese allo stretto necessario (5%), valutare attentamente il prezzo (21%) e verificare il prezzo scontato (8% dei casi).
Anche i valori della spesa pro-capite che si attestano intorno a 70 euro sono in linea con i valori riscontrati a livello regionale.
Confrontando l’andamento dei saldi in provincia e in città si nota che la differenza più marcata è tra gli operatori che dichiarano un aumento:
In città è maggiore la percentuale di aziende che dichiarano un aumento (30%) rispetto alla stabilità (14%), in provincia il dato è invertito (13% dichiarano un aumento, contro un 30% stabile).
In tutto il territorio si segnala un’alta percentuale di aziende che dichiarano una diminuzione dei consumi durante i saldi rispetto all’anno precedente.