Un ragazzo parmigiano di 13 anni si è sentito male la settimana scorsa mentre era a Bath in Inghilterra durante un soggiorno di studio ed è stato segnalato come caso sospetto di sepsi da meningococco di tipo B. Il 13enne è in buone condizioni di salute, si trova con i suoi genitori dalla scorsa settimana, ed è stato subito curato nell’ospedale della città inglese tramite la terapia antibiotica prevista. Le sue condizioni sono subito migliorate tanto da permettere il suo rientro in Italia, con l’approvazione dei medici, il 27 luglio scorso. Insieme ad altri 27 compagni di scuola (tutti frequentano la media de La Salle) e a due accompagnatori, il ragazzino si trovava a Bath per un periodo di studio.
Al suo arrivo a Parma, il giovane studente è stato visitato accuratamente nel reparto di Pediatria generale del Maggiore, che è in attesa di ricevere gli esiti degli esami dai colleghi dell’ospedale inglese di Bath per confermare o meno la positività alla sepsi da meningococco. Per scopo precauzionale, comunque, il Servizio igiene pubblica dell’Ausl ha intanto provveduto a contattare famigliari, insegnanti e compagni di viaggio del ragazzino per proporre a tutti la profilassi farmacologica prevista in unica dose. Non verranno sottoposti invece a profilassi gli altri passeggeri presenti sullo stesso volo con cui il giovane è rientrato dall’Inghilterra: vista la terapia eseguita dal ragazzo all’ospedale di Bath, e d’intesa con la Regione, si ritiene che per loro non vi sia alcun rischio.
La malattia invasiva causata da Neisseria meningitidis (meningococco) si manifesta come infiammazione delle meningi, membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, o come sepsi (infezione del sangue). I tipi di meningococco che danno più frequentemente malattia nell’uomo sono: B e C, più frequenti in Italia, A, W135, Y. Il meningococco può essere presente nel naso e nella gola di molte persone in buona salute, i “portatori sani” (il 10% della popolazione, il 25% dei giovani); tali soggetti possono trasmettere il germe ad altri.
Il meningococco si trasmette da persona a persona attraverso le goccioline emesse con tosse, starnuti, baci, ecc. Il meningococco non vive più di pochi minuti al di fuori dell’organismo, per questo la malattia non si diffonde così facilmente come il comune raffreddore o come l’influenza e non è necessario effettuare disinfezioni straordinarie nei luoghi di vita e di lavoro. Solo una piccolissima percentuale delle persone che ospitano il meningococco sviluppa la meningite o la sepsi.