Il fatturato netto di Parmalat raggiunge quota 3.274 milioni di euro, in aumento di 282,9 milioni (+9,5%) rispetto ai primi sei mesi del 2016. Questo il dato più rilevante della semestrale esaminata dal consiglio d’amministrazione presieduto da Gabriella Chersicla.
Ma prima di analizzare i conti, il Cda ha preso atto delle dimissioni per motivi personali di Yvon Guérin dalla carica di amministratore delegato e direttore generale di Parmalat Spa con effetto dal 12 settembre 2017, dopo la prevista approvazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2017. Guérin ricopriva l’incarico da subito dopo l’Opa del 2011 attraverso la quale il gruppo francese Lactalis è divenuto azionista di maggioranza di Parmalat. L’ingegnere rimarrà comunque in Lactalis presso l’headquarter di Laval (Francia) e non riceverà alcuna indennità di fine carica.
Al posto di Yvon Guérin – su indicazione del consigliere Michel Peslier – sarà indicata al Cda del 12 settembre la nomina per cooptazione di Jean Marc Bernier quale nuovo amministratore delegato e direttore generale di Parmalat Spa. Bernier è l’attuale amministratore delegato del Gruppo Lactalis Italia, che detiene tra l’altro i marchi Galbani, Invernizzi, Locatelli e Vallelata.
Tornando al bilancio di Parmalat 30 giugno 2017, il Cda ha sottolineato che l’andamento dei prezzi del latte ha innescato un significativo trend al rialzo, rispetto al primo semestre dell’anno precedente, nelle principali aree in cui il Gruppo opera. I volumi di vendita del Gruppo mostrano un calo del 4,6% riconducibile sostanzialmente a tutte le aree geografiche, in particolare all’America Latina, e, in termini di categorie prodotto, al latte.
Il fatturato netto è pari a 3.274 milioni di euro, in aumento di 282,9 milioni (+9,5%) rispetto ai primi sei mesi del 2016. A tassi di cambio costanti e perimetro omogeneo – ottenuto escludendo i risultati delle attività di Parmalat Australia YD consolidata nel primo trimestre 2016 e della recente acquisizione in Cile – e senza il Venezuela, il fatturato netto risulta in aumento di 33,8 milioni (+1,2%) con un contributo positivo di tutte le aree, ad eccezione dell’Oceania e dell’America Latina.
In un generale contesto di incremento del costo della materia prima e di conseguente attivazione di azioni commerciali mirate da parte delle consociate in Europa, Africa, Oceania e America Latina, in presenza di mercati fortemente competitivi, si registra una riduzione dei volumi di vendita. In Nord America l’andamento dei volumi è positivo. In America Latina alcune consociate rimangono esposte all’incertezza della situazione politica e continuano ad operare in mercati altamente competitivi; in altre realtà di recente acquisizione sono ancora in atto piani di razionalizzazione delle attività produttive e commerciali. Pertanto in tale area non si esclude che ciò possa rallentare la crescita stimata con effetti sulla marginalità per l’esercizio in corso e possibili impatti anche nel medio periodo.
I risultati consolidati consuntivi e definitivi e la relazione semestrale al 30 giugno 2017 saranno sottoposti all’approvazione dal Consiglio di amministrazione che si terrà il 12 settembre.