Il clima di tensione, su scala locale e nazionale, che sta attraversando il nostro Paese sulle politiche di accoglienza, unita alla mancata uniformità di comportamento fra i vari Stati membri dell’Unione Europea, impone un’attenta e doverosa riflessione sulla questione dei migranti. Il progetto SPRAR (Sistema di Protezione richiedenti Asilo e Rifugiati) sta generando in molti Comuni italiani uno stato emergenza generale, ponendo forti perplessità sul numero spesso smisurato di richiedenti asilo collocati nelle strutture, sulle condizioni di agibilità dei complessi preposti all’accoglienza e sui processi di integrazione dei rifugiati stessi nel tessuto sociale.
Una delle caratteristiche fondamentali del Progetto SPRAR, così come regolato dal Decreto Legge n. 142/2015, in ottemperanza alle Direttive stabilite dall’Europarlamento circa le procedure e le modalità ai fini del riconoscimento, è l’adesione volontaria degli Enti Locali ai piani di accoglienza. Queste adesioni tuttavia non hanno ad oggi coinvolto direttamente e democraticamente l’opinione dei cittadini, i quali invece dovrebbero avere diritto di potere esprimersi in merito a decisioni di tale portata e rilevanza per le comunità locali. Senza un’ampia condivisione delle scelte infatti, difficilmente potranno essere rispettate le condizioni ottimali per una corretta amministrazione e gestione degli ospitati.
Una politica che ambisce al civismo e che intende orientarsi sulla centralità dei territori, non può prescindere dall’ascoltare la voce dei suoi abitanti. Pertanto, in linea coi valori che sempre hanno contraddistinto il nostro operato per coerenza e coraggio, riteniamo giusto, attraverso le congrue forme di partecipazione popolare, che l’ultima parola riguardo all’accoglienza dei rifugiati spetti proprio ai cittadini e che siano loro a decretare il consenso, o il dissenso, del progetto SPRAR.
A tal fine il daremo inizio nel mese di Settembre ad una raccolta firme in tutte le città d’Italia, con l’obiettivo di richiedere al Parlamento una pronta revisione delle modalità di adesione al progetto SPRAR e di imporre ai sensi di legge l’obbligo in ogni Comune di interpellare i propri cittadini sull’accoglienza dei rifugiati, tramite gli opportuni strumenti di consultazione popolare.
La nostra iniziativa ha lo scopo di promuovere, favorire e contribuire all’ulteriore sensibilizzazione di un fenomeno, che fin qui è stato affrontato senza tenere sufficientemente conto delle analisi socio economiche dei territori ospitanti; un aspetto che richiederebbe maggiore delicatezza e confronto comune, senza pregiudizi di sorta. Ci impegneremo affinché la vera volontà di tutti i cittadini sia anteposta alle logiche di convenienza di pochi individui.
Caterina Galli
Coordinatrice regionale
Fare! con Flavio Tosi
Emilia Romagna