Messa in sicurezza del torrente Baganza: l’Unione Pedemontana Parmense pressa la Regione

Messa in sicurezza del torrente Baganza: l’Unione Pedemontana Parmense pressa la Regione

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Nel giorno del debutto della neopresidente Elisa Leoni, il Consiglio dell’Unione Pedemontana Parmense trova l’unanimità su un importante documento che impegna la Giunta a pressare la Regione Emilia-Romagna nella realizzazione di interventi per la messa in sicurezza e il miglioramento della viabilità lungo l’asta del torrente Baganza, da Berceto a Parma.

L’Ordine del Giorno che contiene la lista della spesa, presentato dal capogruppo di Pedemontana Socialista e Democratica Norberto Vignali, ha messo d’accordo tutti, dal centrodestra al centrosinistra. Perché se è vero che la cassa è ritenuta dai tecnici la miglior soluzione possibile e rappresenta una priorità nazionale per disinnescare i pericoli del nodo idraulico Parma-Colorno, è altrettanto vero che gli abitati di Collecchio, Felino e Sala Baganza non avranno alcun vantaggio diretto da quella diga capace di contenere fino a 5 milioni di metri cubi d’acqua, sia in termini di sicurezza, sia nello sfruttamento della sua riserva idrica per fronteggiare i periodi di siccità.

Di qui la necessità di impegnare Bologna a mantenere gli impegni presi con i Comuni dell’Unione su una serie di opere per proteggere gli abitati e le attività produttive. E poi, «nella convenzione del 2011 in cui si decise la progettazione e costruzione dell’invaso – ha spiegato Vignali al parlamentino pedemontano riunito a Felino nella serata di lunedì 24 luglio – era chiaramente indicato che, insieme alle opere di protezione idraulica, si attuasse una complessiva sistemazione dell’assetto viabilistico, ma in realtà nel progetto definitivo dell’opera questi interventi non sono né considerati, né citati». Sulle sponde del Baganza sorgono inoltre diverse aziende, molte delle quali dedicate alla produzione del Prosciutto di Parma, «che non saranno tutelate dalla cassa – ha precisato il capogruppo dello schieramento di maggioranza –, così come i loro lavoratori».

Il documento impegna quindi il Presidente e la Giunta ad attivarsi con gli enti competenti, in primis la Regione, perché “concorrano alla progettazione di interventi più decisi per la messa in sicurezza dell’intero asse e del fiume, reperendo i fondi necessari” e ad attivarsi “con i Comuni vicini per promuovere e coordinare un’opera congiunta in termini di difesa del territorio e di completamento delle opere previste in sede di convenzione”. Si chiede anche l’attuazione del “Patto di fiume”, di “giungere quanto prima alla progettazione e realizzazione dell’asse stradale tra Collecchio e Felino”, lungo il quale è previsto il nuovo ponte e ci si rivolge anche ad AIPO auspicando la “possibilità di trattenere almeno una parte di acqua per fini irrigui”.

«Quello della cassa è un progetto sul quale questa Amministrazione si è battuta molto – ha sottolineato la presidente e sindaco di Felino Elisa Leoni –. Avevamo chiesto di arrivare a una progettazione unica per la messa in sicurezza di tutta l’asta del Baganza. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando affinché le opere a monte vengano progettate, finanziate e realizzate, così come quelle di mitigazione ambientale e compensazione. L’Assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile, Paola Gazzolo, ci ha confermato che si stanno adoperando per reperire i fondi statali necessari. Il nuovo ponte, poi, è fondamentale e la Regione si è impegnata a mettere a disposizione una certa cifra. Insomma, se la cassa va fatta, noi dobbiamo mantenere alta l’attenzione sulle opere a monte e anche sul cantiere, che avrà un impatto notevole. Dobbiamo esserci, e avere un voto unanime su questa mozione è importante».

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E il voto unanime è arrivato, annunciato dal capogruppo dell’opposizione targata Lega Nord-Forza Italia Luca Fornari: «Non ci si può esimere dal sostenere questa mozione che punta alla messa in sicurezza del territorio. Per questo votiamo a favore».

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