“La scelta di dedicare un dipartimento alle mamme, anticipata nei mesi scorsi dal segretario del Pd Matteo Renzi con l’inserimento della parola ‘mamma’ fra i temi della campagna elettorale, e’ infelice e offensiva nei confronti delle donne, che in questo modo vengono riconosciute solo in quanto madri, quasi fosse l’unica opportunita’ di trovare una forma di realizzazione e visibilita‘”.
E’ la stroncatura che arriva da Parma, a firma della deputata dem Patrizia Maestri di 11 donne del Pd di Parma per nulla contente del nuovo dipartimento nazionale del partito.
L’etichetta ‘mamme’, dicono, “fa il paio, a ben pensarci, col fatto che nel dibattito politico, quando si parla di donne se ne parla sempre in relazione a questioni relative alla fertilita’, alla natalita’ o alla loro debolezza e fragilita’ nei confronti del maschio. Per non dire dello scivolone sulla questione della ‘razza’ che in se’ e’ davvero non commentabile, segno di un’inadeguatezza che non e’ piu’ possibile tollerare”. Maestri e le altre sono “convinte che molte sarebbero le modalita’ sacrosante di occuparsi delle donne, parlando di lavoro, welfare, salute e non mancano in parlamento proposte in tal senso. La stessa questione della genitorialita’ (e non delle mamme) puo’ e deve essere certamente affrontata, ma in modo diverso. A partire dalle famiglie, di qualsiasi tipo esse siano, per migliorare e ampliare le opportunita’ previste dalle leggi che gia’ ci sono, tra cui la legge Turco del 2000 con la quale si sostiene il concetto di congedi parentali e non di maternita’, e contribuire anche a modificare una cultura che ancora vede le donne relegate nella loro funzione riproduttiva. La scelta del dipartimento ‘mamme’ e’ una scelta infelice e noi non ci stiamo“.