I soldi erano già stati versati ma del robot da piscina nemmeno l’ombra. La foto del robot da piscina, però c’era. Anche se alla fine dei giochi è rimasta solo quella. Al centro della compravendita su internet, un attrezzo per pulire fondo e pareti della vasca di piscine. La vittima della truffa, un’ operaia di Arce, in provincia di Frosinone. La donna infatti come succede in questi casi, aveva versato un acconto da 150 euro e poi il vuoto. I soldi purtroppo, non l’hanno portata al suo acquisto.
I FATTI
Succede nell’agosto del 2015, quando la donna, navigando tra i tanti siti, viene incuriosita da un annuncio su Subito.it, dove trova il robot che cercava a soli 300 euro, un prezzo decisamente basso rispetto al valore di mercato.
La donna però all’inizio non sospetta niente e chiama il numero di telefono associato al venditore. L’accordo è semplice : si versa l’acconto, poi una volta ricevuta la merce c’è il versamento dell’altra metà. E la donna esegue : procede ad effettuare la ricarica Postepay sulla prepagata del ragazzo . Passa qualche giorno ma dell’oggetto neanche l’ombra. Dopo una telefonata da parte del parmigiano che le diceva di aspettare ancora qualche giorno, e un’altra ancora che la rassicurava, alla fine la donna non può fare altro che denunciarlo.
E così ha fatto. Una truffa in piena regola, architettata da un 33enne parmigiano che nella giornata di ieri è stato condannato con giudizio abbreviato a 6 mesi. Erano 7, i mesi chiesti dal pm Sicilia, ma il rito abbreviato ha consentito lo sconto della pena di un terzo. E così è stato. All’uomo, però, con alcuni precedenti a carico, non è stata concessa la condizionale e in più gli è stata anche revocata la sospensione.