Salgono a circa 2 miliardi le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti da un andamento climatico del 2017 del tutto anomalo che lo classifica tra i primi posti dei più caldi e siccitosi da oltre 200 anni, ma segnato anche da disastrosi incendi e violenti temporali che si sono abbattuti a macchia di leopardo in tutta Italia. La stima è di Coldiretti.
A Parma e Piacenza, in particolare, province per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale, si stimano danni soprattutto a pomodoro da industria, cereali, frutta, ortaggi, barbabietole e soia, per oltre 100 milioni di euro ai quali se ne aggiungono altri 50 per i nubifragi, le grandinate e il vento forte.
Sono dati che emergono dal Dossier Coldiretti presentato dal presidente Roberto Moncalvo a Roma all’Assemblea nazionale con gli agricoltori da tutte le province per il primo focus sull’impatto sull’agricoltura nazionale dall’eccezionale situazione climatica.
All’Assemblea ha partecipato anche il presidente di Coldiretti Parma Luca Cotti.
“Con il grande caldo e la crisi idrica – ha commentato Luca Cotti – per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte. E’ un situazione molto critica, provocata dai cambiamenti climatici in atto, che necessita di grande attenzione e di una adeguata programmazione con azioni e interventi strutturali per una migliore gestione della risorsa idrica e per mantenere l’agricoltura di qualità. Gli agricoltori – precisa Cotti – stanno già facendo la propria parte per un uso razionale dell’acqua, in particolare attraverso sistemi di irrigazione a basso impatto. Accanto a questo – conclude Cotti di Coldiretti Parma – servono però interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sul territorio, creando bacini aziendali e utilizzando le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l’acqua piovana. Non dimentichiamo, come ha affermato il presidente nazionale Roberto Moncalvo, che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare”.