Dopo quasi 14 anni si è concluso con un nulla di fatto uno dei tanti processi relativi al crack Parmalat, la bancarotta più grave mai avvenuta in Europa che ha bruciato l’enorme cifra di 13 miliardi di euro. Il Tribunale di Parma ha assolto tutti gli imputati del filone che riguardava i colossi bancari Deutsche Bank e Morgan Stanley, che erano finiti sotto processo a vario titolo per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta societaria per il tramite di operazioni dolose: quattro erano ex manager di Deutsche Bank (Carlo Arosio, Giorgio Di Domenico, Marco Pracca e Tommaso Zibordi) e cinque di Morgan Stanley (Paolo Basso, Carlo Pagliani, Salvatore Orlacchio, Raffaele Coriglione e Stefano Corsi).
Per alcune imputazioni sono stati ritenuti tutti non colpevoli e per altre fattispecie è stata dichiarata la prescrizione dei reati. Il pubblico ministero Giuseppe Amara aveva chiesto pene che andavano da un minimo di 3 anni e 10 mesi ad un massimo a 5 anni di reclusione per tutti gli imputati. Sono stati di tutt’altro avviso i magistrati del collegio presieduto dal giudice Gennaro Mastroberardino, con a latere i magistrati Eliana Genovese e Luca Agostini.
Salvatore Pizzo