Una studentessa modello trovata morta nel laboratorio di chimica. Si apre così il cortometraggio “La ragazza che sapeva troppo” realizzato dalla 3^ media della scuola Casa Famiglia Agostino Chieppi. Un film giallo che strizza l’occhio a Bogart-Marlowe e che è l’inaspettato esito del lavoro corale svolto da tutti gli studenti della classe, ognuno con un ruolo, piccolo o grande, nelle varie fasi del film: sceneggiatura, riprese, ruolo di attori protagonisti e comparse e anche assistenti di regia e segretari di produzione.
“La ragazza che sapeva troppo” è disponibile sul canale youtube della scuola Agostino Chieppi ed è una piacevole visione di 15 minuti, che si può ampliare con i bloopers (gli errori sul set) e con il backstage dove la preside e docente di tecnologia, Pier Angela Paglioli, spiega come il film sia il frutto di un’esperienza laboratoriale nata su sollecitazione degli allievi all’interno di alcune lezioni didattiche dedicate ai mezzi di comunicazione. Il film ha coinvolto anche altri insegnanti, che si sono prestati a ruoli attoriali.
La scuola si è avvalsa della fondamentale consulenza, sfociata nella direzione artistica, dello sceneggiatore Alberto Bordin che ha dato organicità al progetto, partendo dalla riscrittura in forma filmica della prima trama abbozzata dagli studenti.
Il Laboratorio di Cinema, svolto a budget zero, ha comportato: una settimana per la stesura della trama e della sceneggiatura; venti ore di riprese, la gran parte nelle giornate di sabato e di domenica, per 15 minuti di film; due settimane per il montaggio del prodotto finito; una giornata per le interviste dei contenuti speciali che spiegano il percorso svolto.
Tra gli studenti vanno segnalati per l’impegno nella sceneggiatura Lorenzo Bisceglie, Gaia Marrone e Sofia Montacchini, mentre tra gli attori spicca la straordinaria coppia formata da Loris il giornalista-investigatore e dalla sua spalla Buba, interpretati da Mario Carlucci e Francesca Ferri.
“L’entusiasmo e la carica dei nostri allievi – dice la preside Paglioli – ha superato ogni aspettativa. La loro dedizione e inaspettata attitudine alla stesura di un soggetto, alla recitazione, alla cura delle scene e al montaggio rimarrà nei cuori e nelle menti di tutti, perché hanno saputo unire, creando un’opportunità di condivisione e di amicizia, tra ragazzi e adulti, inusuali dentro le mura scolastiche“.