Egregio Direttore,
anche la nostra città purtroppo è meno sicura e la grave violenza subita da una mamma e la sua bambina a San Leonardo, è anche frutto di mutamenti sociali enormi, quali, l’aumento delle persone sole, l’allentamento dei legami di vicinato, l’incontro con culture diverse, e non da ultimo la precarietà lavorativa e la devianza giovanile, quindi mai arrendersi al fenomeno che colpisce i soggetti più fragili come le donne e i bambini. Assistiamo ad un problema culturale enorme, “lontani i tempi dove si diceva che la donna non andava sfiorata neanche con un dito”.
Occorre un insegnamento, già nelle scuole, del buon rapporto di relazione da tenersi all’interno delle famiglie, tra i sessi, con aiuti anche educativi a chi ne ha bisogno allertando per tempo i servizi sociali, poi l’apporto delle istituzioni e del volontariato nell’organizzare campagne informative e condurre iniziative concrete di prevenzione anche con corsi di recupero partecipato, finalizzati al miglioramento psicosociale ‘di vittime e carnefici’. Una città, la nostra, profondamente cambiata dove non si ascolta più la voce degli ultimi, di chi ha più bisogno. Spetta ad ognuno di noi riflettere al fine di ricercare quegli stimoli per ricostruire serenità ed equilibrio per il vivere sociale, per noi stessi e per chi ci sta intorno.
Rino Basili